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sabato 25 ottobre 2025

I giochi di strada della ruzzola, della trottola, dei birilli, di «A mazzi» o della lippa ed il parco inclusivo in una delle ville del mio centro città - Le altre da valorizzare naturalmente molto di più ed in mezzo al verde? - «Giuochi fanciulleschi siciliani» di Pitrè per CMSaggistica - Il pensiero va anche all'oca... - La Spagna e la palla, quel bowling d'Irlanda particolare...

Chissà a quali giochi di strada non è andato CMGiochi in una delle ville del suo centro città oltre a questi della ruzzola,
 
 
 
della trottola,
 
 
 
dei birilli,
 
 
 
della lippa.
 
 
 
La ruzzola oppure lancio della ruzzola o anche ruzzolone si gioca con la ruzzica o ruzzola,
 
 
 
un cilindro in legno del diametro di circa trenta centimetri e del pesodi alcuni chili,
 
 
 
che assomiglia all'incirca ad una forma di pecorino,
 
 
 
come scrive l'enciclopedia in rete Wikipedia. 
 
 
 
Si utilizza con un nastro che consente ai giocatori di lanciare la ruzzica.



Ogni giocatore può usare 



una ruzzica.



Potremmo giocarci all'aperto ed in strade di campagna,
 
 
 
in parchi.
 
 
 
Eccovi la prima regola di gioco:



Qualora un giocatore esca dal percorso e la ruzzola prosegua oltre il picchetto fissato, 
 
 
 
dovrà tornare indietro - una somiglianza con un gioco tradizionale da tavola, 
 
 
 
con il Gioco dell'oca - 
 
 
 
e rientrare, 
 
 
 
perdendo, 
 
 
 
così, 
 
 
 
tiri molto importanti. 
 
 
 
Durante le gare ufficiali vince chi percorre il cosiddetto treppo, 
 
 
 
o percorso, 
 
 
 
in meno lanci possibili. 
 
 
 
Qaulora la ruzzola sia giocata lungo la strada, 
 
 
 
vincerebbe chi raggiungerebbe il luogo di arrivo in meno tiri.  



Mi chiedo, 



quindi:



si sono diffusi ad Agrigento,



in Sicilia,



in Italia,



il gioco spagnolo della palla o lanzamiento de bola,
 
 
 
il bowling irlandese su strada o Irish road bowling?
 
 
 

«A mazzi»,

 

 

 

in italiano la lippa,

 

 

 

sarebbe,

 

 

 

invece,

 

 

 

un gioco popolare mediterraneo di Girgenti,

 

 

 

dell'antica Agrigento non troppo antica.

 

 

 

Nel volume XIII, 

 

 

 

«Giuochi fanciulleschi siciliani»,

 

 

 

del 1883,

 

 

 

del libro e saggio «Biblioteca delle tradizioni popolari siciliane»

 

 

 

di Giuseppe Pitrè,

 

 

 

ha scoperto CMSaggistica, CMLibri,

 

 

 

nel capitolo «Giuochi»,

 

 

 

il gioco 83 è «A Manciugghia»:

  

 

 

È detto ò ligneddu in Messina; ó lignuzzu in Polizzi; A Ligna in S. Giuseppe Jato; A mazzi in Girgenti; A firredda in Catania; A fìrlazzeddu in Licata; A ferra a mmè in Riesi; ò boscu in Milazzo; A l'acitu e a pammu in Siracusa.

 

 

 

Grazie a Wikimedia.




Si giocherebbe con due pezzi di legno solitamente ottenuti dai manici di scope, 

 

 

 

uno di circa quindici centimetri di lunghezza con le estremità appuntite (chiamato lippino), 

 

 

 

l'altro lungo circa mezzo metro denominato lippa.

 

 

 

Tracceremo a terra un cerchio ed un ovale per porre il lippino.

 

 

 

La tecnica consiste nel colpire con il pezzo lungo il pezzo piccolo su un'estremità per farlo saltare (questo il motivo delle estremità appuntite), 

 

 

 

quindi ricolpirlo. 

 

 

 

Avremo a disposizione tre tentativi, 

 

 

 

il gioco consiste nel lanciare il pezzo piccolo quanto più lontano possibile.  




Le regole sono molto complicate,

 

 

 

chissà se il gioco non sia un po' pericoloso e richieda moltissima attenzione e prudenza e cautela:




ci sarebbero due squadre, 

 

 

 

la squadra che attacca e la squadra che difende.

 

 

 

La squadra che attacca dispone il bastoncino piccolo e affusolato (la lippa) 

 

 

 

al centro di un cerchio di raggio pari alla lunghezza del bastone che si usa come mazza; 

 

 

 

se ne colpisce un'estremità per sollevarla in aria e colpirla con forza una seconda volta per lanciarla il più lontano possibile. 

 

 

 

La squadra che difende si dispone in modo da afferrare al volo il lippino, 

 

 

 

cosa piuttosto difficile. 

 

 

 

Se vi si riesce, 

 

 

 

il lanciatore è eliminato. 

 

 

 

In caso contrario, 

 

 

 

dal punto in cui è finito il lippino, 

 

 

 

il difensore, 

 

 

 

tenendolo in pugno, 

 

 

 

poi lo lancia, 

 

 

 

cercando di colpire il bastone - mazza preventivamente posato dietro il cerchio in direzione del lippino; 

 

 

 

se viene colpito, 

 

 

 

il lanciatore è eliminato (questa operazione si dice carare).

 

 

 

In caso contrario, 

 

 

 

gli attaccanti hanno tre possibilità per colpire ed allontanare il più possibile il lippino dal cerchio.

 

 

 

Dopodiché il lanciatore valuta ad occhio la lunghezza in bastoni - mazza del lancio effettuato, 

 

 

 

ossia tra il cerchio ed il punto raggiunto dal lippino. 

 

 

 

Dopo i tre colpi l'attaccante chiede quanto il difensore offre, 

 

 

 

per esempio, trenta bastoni: 

 

 

 

se l'attaccante accetta tale distanza, trenta, 

 

 

 

si scrive il numero a punteggio. 

 

 

 

Se non accetta, 

 

 

 

si controlla se la valutazione sia corretta, 

 

 

 

misurandola.

 

 

 

Se il numero dei bastoni è superiore a trenta, 

 

 

 

per esempio trentacinque, 

 

 

 

i punti ottenuti dagli attaccanti saranno il doppio del contato; 

 

 

 

se saranno meno, 

 

 

 

gli attaccanti prenderanno quello contato. 

 

 

 

Di solito si valuta sempre in difetto, 

 

 

 

ma, 

 

 

 

caratteristica del gioco, 

 

 

 

in prossimità del finale, 

 

 

 

è anche rischiare. 

 

 

 

Finché la squadra che attacca non viene eliminata, 

 

 

 

continua a battere, 

 

 

 

con rotazione dei giocatori.

 

 
 

Il punteggio finale può essere cinquecento o anche mille. 

 

 

 

Dipende dal tempo di gioco stabilito e dal numero dei giocatori.

 
 
 
Gioco molto complesso, no?
 
 
 
Ed un Comune su due in Sicilia ha un parco - giochi inclusivo?



Sono stati eseguiti i lavori ai percorsi ed alle rampe di accesso all’area gioco, 
 
 
 
alla pavimentazione, 
 
 
 
alle strutture ludiche,
 
 
 
di gioco?



Buon lavoro con i fondi di Agenda urbana. 
 
 
 
Infine: 
 
 
 
anche i giochi di strada della ruzzola, 
 
 
 
della trottola,
 
 
 
dei birilli,
 
 
 
della lippa,
 
 
 
alla Sagra del mandorlo in fiore della mia città?
 
 
 
 
E volete venire per i giochi di strada,
 
 
 
insieme al mio blog CMTempoLibero,
 
 
 
scrivendomelo 
 
 
 
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grazie ai cancelletti #CMGiochi #CMTempoLibero,
 
 
 
 
volete venire per i giochi, 
 
 
 
scrivevo,
 
 
 
alla villa Bonfiglio del mio centro di Agrigento,
 
 
 
luogo in cui gli altri hanno giocato con questi giochi di strada,
 
 
 
magari pure leggendo
 
 
 
moltissimo altro
 
 
 
tramite alcuni dei tag ed alcune delle etichette a fine testo?
 
 
 
Mi rivolgerò 
 
 
 
a Santa Briganti,
 
 
 
all'associazione Nova, 
 
 
 
prima di pensare ai giochi di strada della ruzzola,
 
 
 
della trottola,
 
 
 
dei birilli,
 
 
 
della lippa,
 
 
 
alla Sagra del mandorlo in fiore della mia Agrigento?
 
 
 
Buon lavoro al Moviti Fest, 
 
 
 
a colui che è un ex - assessore delle Politiche sociali alla Regione Sicilia, 
 
 
 
ad Antonio Scavone;
 
 
 
alla giunta di Francesco «Franco» Miccichè al Comune di Agrigento;
 
 
 
all’ex assessore al Comune di Agrigento, 
 
 
 
a Giovanni Vaccaro;
 
 
 
a Calogero Firetto.
 
 
 
Grazie al «Portale Giochi»,
 
 
 
al «Portale Sport»,
 
 
 
dell'enciclopedia in rete Wikipedia.

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