Chi erano Domenico Anghelone, Biagio Pistone e Giovanni Vadalà?
Anghelone un maresciallo ucciso il ventisette di novembre del 1944 a Sambuca di Sicilia (Ag - provincia di Agrigento)
durante una sparatoria con malviventi.
Pistone sarebbe stato un maresciallo dei Carabinieri,
di Riesi (Cl - provincia di Caltanissetta),
morto a Canicattì (Ag - provincia di Agrigento)
per le ferite subite durante l'arresto di un latitante di mafia il quattordici di novembre del 1923.
Grazie alle pagine Blog Sicilia,
a Vittime mafia,
a WikiMafia,
al sito della tv ReteChiara,
al Giornale Centro Sicilia,
a Radio Siani.
Vadalà sarebbe stato un ricco commerciante di zolfo - e potete leggere altro
sullo zolfo,
anche in provincia di Agrigento,
tramite il tag ed etichetta «Zolfo»
qui sotto a fine testo.
In seguito alla dichiarazione di pubblica utilità,
relativa all’espropriazione dell’edificio della famiglia Vadalà,
del 30 settembre 1895,
lui avrebbe fatto ricorso al re,
avrebbe chiesto l’annullamento del decreto,
lo avrebbe definito viziato nella forma e nella sostanza,
avrebbe fatto riferimento ad un commendatore,
al commendatore Ippolito De Luca.
Ci sono stati altri sviluppi in questa vicenda,
che posso raccontarvi grazie al blog «Storie in divisa»
di Salvatore «Salvo» Fucà,
da cui ho tratto queste informazioni su Vadalà.
Intanto non sono ancora stato all'apertura della sala espositiva e del sito archeologico nel Complesso della Polizia di Stato Domenico Anghelone di via Crispi,
mella mia Agrigento.
Il sito archeologico risalirebbe ad un periodo precedente ed antecedente alla fondazione della stessa città di Akragas.
Andrei anche alla Caserma dei Carabinieri Biagio Pistone,
la sede del Comando provinciale Carabinieri,
un palazzo costruito nel 1896 proprio da Giovanni Vadalà,
e sarebbe stato successivamente acquistato dal Consiglio provinciale di Agrigento per destinarlo a caserma dei carabinieri.
non sa se andrà
al Monastero di Santo Spirito,
un complesso
chiaramontano in pieno centro storico di Agrigento.
Vorrebbe,
invece,
andare alla chiesa di Santa Croce,
in cui non è mai entrato,
costruita su una precedente chiesa medievale che esisteva accanto all’ospedale di Santa Croce,
realizzato
dai Chiaramonte,
e chissà se visiterà nuovamente la chiesa di Santa Caterina,
in quello che sarebbe il quartiere arabo di Agrigento,
davvero un piccolo gioiello.
Buon lavoro alle volanti della Questura di Agrigento,
anche a Favara (Ag - provincia di Agrigento),
anche alla caserma Anghelone di via Crispi,
al 112,
anche per la città di Agrigento.
Godiamoci i vasi in ceramica del viale delle Dune e le pigne del belvedere della terza spiaggia,
ugualmente lungo il viale delle Dune,
a San Leone,
ad Agrigento.
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