In che senso Luigi Pirandello può essere perfettamente assonante con Charlie Chaplin?
Come si fa un mix da Rosa Balistreri a Bob Marley,
ad
un tenace Domenico Modugno.
In che senso il Domenico Modugno che era stato consigliere comunale ad Agrigento sarebbe tenace?
E la canzone «Malarazza»,
del 1976,
di Domenico Modugno,
nasce dal sonetto di un poeta siciliano anonimo,
che era stato pubblicato,
nel 1857,
dal poeta di Acireale (Ct - provincia di Catania) Lionardo Vigo Calanna,
di cui non avevo mai sentito parlare;
poi una versione di questo sonetto siciliano nello spettacolo di canti popolari «Ci ragiono e canto»
diretto da Dario Fo.
Ecco il verso del sonetto del poeta anonimo:
«Si jeu mi lagnu chiù peju minazza,
chi ferri mi castia a prigiunia,
un dì jo mo ti preju chista malarazza
distruggimilla tu Cristu, pi mia...
distruggimilla tu Cristu pi mia
distruggimilla tu Cristu pi mia.»
passa al «Messere Gesù Dio»
di Betlemme,
che non è stato padovano,
dal Prologo in veneto dell'opera teatrale «La Betìa»,
del 1522 - 1525,
di Ruzante:
- PROLOGO PAR LE REÇITE IN VENIESIA
El naturale in fra de gi umeni e le femene è la pì bela cossa che sipia, e perzòntena naturalmen e dretamen ognon de’ andare, ché, con te cavi la cossa del naturale, la se inrovegia. Mo perché gi osiegi no canta mé sì ben in le cabie, co’ i fa su i salgari, né le vache fa mé tanta late in le çitè, cum le fa de fuora, a la rosà, a la salbegura? Perché? Mo perché t’he cavò la cossa del naturale. E perzòntena, vogiàntove mo mi apresentare una cossa intravenúa in vila, co i muò che ivelò a’ uson ve ’l farè sentire.
Né gnian guardè ch’a’ vuogia fare com fa no so che cogómbari, che i vò mostrare d’essere sletràn insençiè, che i vò dire de pegorari, che igi i ciama pastore, e favela da Fiorenza, ch’a sangue de Crìbele! i me fa cagar da riso da per tuto. Mi, co’ a’ ve dighe, a’ son bon pavan, né a’ no cambiarae la me lengua con dosento fiorentinesche, né a’ torae d’esser nassù in l’Agito de Betelema, dun’ nassì Missier Iesum Dio, per n’essere pavan.
Fra le opere di Dario Fo anche
«Dario Fo e Franca Rame ripropongono e recitano Ruzzante»,
con dvd,
del 2012;
di quell'anno anche
«Picasso desnudo»,
forse su Pablo Picasso.
Del 2014 il film tv «Francesco, lu santo jullare»,
dal monologo teatrale «Lu santo jullare Francesco»,
del 1999.
Del 2015 «Dario Fo. Omaggio a Marc Chagall».
Il tredici di ottobre del 2016 moriva a Milano Dario Fo,
il Premio Nobel per la letteratura del 1997,
come Luigi Pirandello numerosi decenni prima.
Del 2025 «La tragedia di Aldo Moro»,
anche con un testo incompiuto,
il primo atto dell'opera teatrale «La tragedia di Aldo Moro».
E vi avevo scritto di Colapesce.
«Canti, cuntu e focu della Sicilia bella»
con il cantante,
con il musicista Fabio Gueli;
con Domenico «Mimmo» Pontillo,
al contrabbasso;
con Mario Vasile,
alle percussioni;
con Angelo Sanfilippo,
alla fisarmonica;
con le sculture,
le pitture,
degli artisti Rosa Tirrito e Alfredo Bordenca.
Ed eravate all’anniversario di «Sicilia in Europa»
al castello di Racconigi (Cn - provincia di Cuneo),
in Piemonte,
o ci sarete davanti alla Torre dell'orologio,
nel centro di Siculiana (Ag - provincia di Agrigento)?
Ricordate che «Vizi Capitali» di Gaetano Aronica e Giovanni Volpe avrebbe avuto riferimenti a virtù,
ad un banchetto,
a un festino che si celebra in autoisolamento,
a un galeone fantasma,
alla peste?
L'aiuto regia era di Arianna Vassallo e gli attori della Compagnia Teatro Pirandello: Ilaria Bordenca, Franco Bruno, Silvia Bruno, Emanuele Carlino, Noemi Castronovo, Silvia Frenda, Marcella Lattuca, Fabrizio Milano, Giovanni Moscato, Viola Provenzano, Nicola Puleo, Marianna Rotolo, Stefano Trizzino.
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