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mercoledì 22 ottobre 2025

Il persico di «Squali» c'è anche nel lavoro di Mazzariol, si chiede CMRomanzi? Ed anche un altro di cui «CMRicettePesce al cinema» non ricorda il nome - Volete godervi la cucina di mare da Agrigento fino al porto di Sciacca? Vivete la vita lavorativa lentamente o, come nel film, piuttosto velocemente? Altre storie

Il pesce persico, 

 

 

 

un pesce di acqua dolce, 

 

 

 

ed un altro del film «Squali»,

 

 

 

con sceneggiatura cinematografica non originale di Mauro Graiani, 




dalla durata non troppo lunga,




di gran lunga meno di due ore,




con trama cinematografica non complessa,




relativamente simile a quelle di altri film italiani,




con un trailer cinematografico che mi ha mosso senza dubbi ad andare al cinema,




con la mia «mezza recensione»

 

 

 

o «un - quarto - di - recensione»,

 

 

 

abbastanza soddisfatta ed un po' più alta di altre recensioni, 

  



questi pesci ci sono anche nel libro, 

 

 

 

nel romanzo, 

 

 

 

«Squali»  

 

 

 

di Giacomo Mazzariol,

 

 

 

si chiedono «CMRicettePesce al cinema»,

 

 

 

«CMRicette al cinema»,

 

 

 

«CMRomanzi al cinema»,

 

 

 

«CMLibri al cinema»?

 

 

 

Ed, 

 

 

 

insieme al mio blog CMTempoLibero,

 

 

 

volete 

 

 

 

godervi

 

 

 

il pesce di acqua salata cucinato

 

 

 

a Porto Empedocle,

 

 

 

a Siculiana,

 

 

 

a Realmonte (Ag - provincia di Agrigento),

 

 

 

nella mia Agrigento? 




Scrivetemelo




su CMRicetteCMLibri sulle reti sociali,

 

 

 

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sia qua su Blogger/Blogspot,

 

 

 

condividete 

 

 

 

questo mio contributo testuale

 

 

 

grazie ai cancelletti #CMRicette #CMTempoLibero #CMRicettePesce #CMRomanzi #CMRicetteAlCinema #CMRicettePesceAlCinema #CMLibriAlCinema #CMRomanziAlCinema.




Godetevi




i pesci di acqua salata sulle coste di Agrigento,




di Porto Empedocle,




sulle coste empedocline,




alla trattoria «Sapore di mare»,

 

 

 

di viale Marinella;

 

 

 

al ristorante «Mediterraneo»

  

 

 

di via Nereo,

 

 

 

fra la Punta piccola di Porto Empedocle e la Punta Grande di Realmonte;

 

 

 

sulle coste di Realmonte,

 

 

 

al ristorante e lido «Nodoammare»,

 

 

 

in via dell'Orsa maggiore,

 

 

 

al Lido Rossello;

 

 

 

sulla costa di Siculiana Marina,

 

 

 

a Siculiana,

 

 

 

sulla costa siculianese,

 

 

 

al ristorante e lido «Lustru di luna»,

 

 

 

in via Lungomare;

  

 

 

sulla costa del porto di Sciacca,

 

 

 

sulla costa saccense,

 

 

 

al «Ristorante Italia»

 

 

 

di via Gaie di Garaffe,

 

 

 

appunto al porto di Sciacca,

 

 

 

sotto la collina delle Terme di Sciacca e del Teatro Samonà,

 

 

 

accanto alla sede della Lega navale di Sciacca.

 

 

  

Vedremo

 

 

 

se riuscirò 

 

 

 

a convincere

 

 

 

due uomini, Hans e Gerhard,

 

 

 

ad andarci da soli,

 

 

 

mentre io andrò altrove,

 

 

 

magari convincendoli 

 

 

  

con la mostra di Caravaggio e superando le diffidenze che Hans mi aveva mostrato.




Peccato che non ci sia anche Reto.

 

 

 

Intanto 

 

 

 

potrei incontrare

 

 

 

i miei conoscenti Tony, Peppe e Tonino.

 

 

  

Ah,




quante storie avrei da raccontarvi su Sciacca,




su Capo Bianco,




su Agrigento,




dall'essere rimasto chiuso per poco tempo al bar e pub «Skalunata Cafè Retró»,

 

 

 

davanti al municipio di Sciacca,

 

 

 

che intravedevo dalla saracinesca,

 

 

 

un lunedì,

 

 

 

loro giorno di chiusura,

 

 

 

perché il proprietario e titolare era stato molto gentile e mi aveva fatto andare in bagno,

 

 

 

in quel giorno di consegne oppure di faccende interne,

 

 

 

mentre un mio conoscente aspettava fuori dal locale,

 

 

 

in uno di quei giorni dopo il venti ed il trenta di agosto.

 

 

 

Anni fa ero rimasto chiuso per poco tempo alla cattedrale e duomo di Agrigento.

 

 

 

Continuando con il mio tardo pomeriggio alla spiaggia di Capo Bianco, 

 

 

 

dove avevo conosciuto

 

 

 

un Calogero di Canicattì,

 

 

 

dell'Agrigentino,

 

 

 

che mi aveva proposto 

 

 

 

di incontrarlo nuovamente in quella spiaggia la domenica successiva,

 

 

 

ma io non ero riuscito

 

 

 

ad arrivare lì la mattina.

 

 

 

Una sua figlia frequenta

 

 

 

una scuola in cui ho insegnato.

 

 

 

Quella sera dell'incontro con Calogero/Lillo ero,

 

 

 

poi,

 

 

 

stato ad una festa e sagra del pesce azzurro e della cucina,

 

 

 

dove potrei avere intravisto 

 

 

 

un conoscente,  

 

 

 

se non sbaglio.

 

 

 

Vi potrei scrivere del Nino di Agrigento che conosco,

 

 

 

dei racconti, 

 

 

 

anche sulle donne che gli piacciono,

 

 

 

di suo fratello Giuseppe/Pippo,

 

 

 

della ricerca difficile di pace,

 

 

 

di litigi,

 

 

 

di cavalieri del Regno d'Italia,

 

 

 

di onoreficenze a casa di figli e nipoti dei Cavalieri del Regno d'Italia,

 

 

 

della loro passione per la storia,

 

 

 

della Torre Carlo V di Porto Empedocle quando era un carcere,

 

 

  

della mia serata all'Olio Folk Festival di Caltabellotta (Ag),




dopo che ne aveva scritto il cantante e sindacalista Ezio Noto giorni prima su Facebook, 




avevo posteggiato l'auto,

 

 

 

mentre su Rdc - Radio Concorda sentivo le parole della canzone «Oh santa Vergine, prega per noi»,

 

 

 

quindi, 

 

 

 

subito dopo,

 

 

 

cambiando canale radiofonico, 

 

 

 

la canzone pop - brasiliana - rap «Oh ma»,

 

 

 

di Rocco Hunt con Noemi,

 

 

 

la quale avevo sentita in concerto in piazza Scandaliato a Sciacca quest'estate,

 

 

 

come potete leggere qui, qua ed ancora qui.

 

 

    

Scendo dall'auto ed un signore mi consiglia di posteggiarla più avanti lungo la discesa davanti ad un ingresso di garage non usato in quei momenti lì.




Con la coda dell'occhio leggo la ceramica decorativa «M. Truncali»

 

 

 

o «Truncali M.»

 

 

 

sulla porta di - probabilmente - casa sua.

 

 

 

Al ritorno all'auto ho letto anche sulla ceramica decorativa,

 

 

 

prima di «Truncali M.»,

 

 

 

la scritta «G. Perrone»

 

 

 

o «Perrone G.».

 

 

 

La signora Truncali non è parente della moglie di un mio conoscente,




mi aveva detto quel signore,

 

 

 

aggiungendo che ci sarebbero numerosi Truncali a Caltabellotta.

 

 

 

Davvero una chiacchierata piacevole con questo signore e spero di incontrarlo nuovamente.

 

 

  

Un'altra chiacchierata con una ragazza, 

 

 

 

probabilmente di Caltabellotta,

 

 

 

che frequenta l'università nella mia Agrigento.

 

 

 

La chiesa in piazza che mi aveva fatto pensare alla Madonna del Carmelo di Porto Empedocle.

 

 

  

Andando via in auto da Caltabellotta vedo,




in direzione Ribera,




una nuvola che sembrava 




il Gesù Cristo con le braccia aperte di Rio de Janeiro,

 

 

 

sul monte,

 

 

 

in Brasile,

 

 

 

nel Brasile del mio conoscente Paulo Cesar.

 

 

 

Oppure quella nuvola sembrava un fantasma,

 

 

 

uno spettro,

 

 

 

come il fantasma pacioccone e simile ad un pupazzo di neve dei film dei «Ghostbusters».

  

 

 

Invio la foto su Whatsapp o Telegram,

 

 

 

probabilmente su Whatsapp,

 

 

 

ad un mio conoscente,

 

 

 

che commenta.

 

 

 

Il giorno dopo o giorni dopo scrive

 

 

 

su un Alois Irlmaier,

 

 

 

ho letto la pagina dell'enciclopedia in rete Wikipedia in italiano su quest'uomo,

 

 

 

ho visto anche un video su quest'uomo tedesco,

 

 

 

con parole molto più attuali che non sono in grado di verificare.

 

 

     

Numerose settimane fa un uomo che vive a Sciacca mi ha messo in crisi sulle malattie sessualmente trasmissibili;

 

 

 

ancora sono in crisi e rifletto su quelle sue parole scritte e, forse, anche dette.

 

 

 

Ho riflettuto anche su questo e mi sono domandato:

 

 

 

si può allontanare Calogero,

 

 

 

che non ha superpoteri,

 

 

 

ma non si può allontanare il Superpotere.

 

 

 

Vero, no?

 

 

 

Completamente vero, no?

 

 

    

Film visto nella Sala 4 del cinema Planet di Castrofilippo,

 

 

 

nell'Agrigentino,

 

 

 

la città della cipolla paglina di Castrofilippo,

 

 

 

il presidio lento di Slow Food,

 

 

 

cinema gestito dalla Multicompany srl,

 

 

 

ed in questo film la lentezza e la velocità hanno molta importanza.

 

 

 

Forse il libro ed il lavoro cinematografico sono un romanzo di formazione ed un film di formazione?

 

 

 

Grazie al motore di ricerca Ecosia.




Eravamo due gli spettatori cinematografici,




io ed un altro signore.

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