Cercare di attuare un boicottaggio di Israele,
del governo di Israele,
di Hamas,
e sperare che il Senato italiano discuta
la legge di iniziativa popolare per il riconoscimento dello Stato della Palestina da parte dell’Italia?
Ottimo che,
tra le cinquantamila firme,
ne siano giunte settecento e cinquanta da Agrigento.
Ed, insieme al mio blog CMTempoLibero,
volete visitare Agrigento,
da tutta Italia,
da Israele?
Scrivetemelo su CMViaggi sulle reti sociali,
seguitemi
sia lì
sia qui su Blogger,
su Blogspot.
Buon lavoro al presidente del Senato,
ad Ignazio La Russa,
all’ex deputato agrigentino Michele Sodano,
ad Alessandro Di Battista.
Ed il Municipio di piazza Pirandello,
proprio ad Agrigento,
era stato illuminato di blu nella «Giornata mondiale del diabete».
Buon lavoro al presidente dell’Associazione giovani diabetici di Agrigento,
a Stefania Mangione,
al sindaco di Agrigento,
a Franco Miccichè.
Ed in piazza Ravanusella,
ugualmente nel centro di Agrigento,
avevo partecipato alla manifestazione per la pace.
Ma non c'è ancora quel che avevano chiesto,
il cessate il fuoco in Palestina.
Neanche l'altra richiesta della rete agrigentina delle associazioni è stata esaudita e soddisfatta,
il rispetto delle risoluzioni emanate dall’Assemblea generale delle Nazioni unite che condannerebbero tutti gli atti di violenza contro i civili palestinesi e israeliani; chiederebbero una tregua umanitaria immediata, duratura e prolungata che conduca alla cessazione delle ostilità.
Non è stato fatto.
E non sapevo della regina Damarete,
non so molto di lei,
una donna dell'antica Akragas,
un personaggio storico akragantino,
una figura storica akragantina,
la figlia del tiranno Terone,
che nel 480 a.C.,
nel 480 avanti Cristo,
dopo la battaglia di Imera,
avrebbe preteso che nel trattato di pace fosse inclusa la clausola che proibiva ai cartaginesi di sacrificare i figli maschi primogeniti al dio Baal.
In cambio la regina permise ai cartaginesi catturati di ottenere la libertà.
Per questo Damarete è riconosciuta come la prima protettrice dei diritti dell’infanzia nella storia.
Nel suo nome, la rete delle associazioni di Agrigento chiede la tutela dei diritti dei bambini in tutti territori di guerra.
Ricordo che la manifestazione si era svolta - io ricordo di non essere arrivato alle diciassette e trenta -
intorno all’ulivo al centro della piazza Ravanusella,
l'albero simbolo della pace.
Buon lavoro ad Angelo Piraneo,
all’associazione Laici missionari comboniani,
buona lettura del libro «A pugni chiusi»
di Recalcati,
a quanto pare sulla parola Kum!,
su Dio,
sul profeta Giona,
su Gesù,
su Lazzaro.
Buon lavoro anche alle associazioni Arci John Belushi di Agrigento,
ad Immagina Coworking Agrigento,
alla delegazione di Agrigento del Fai,
del Fondo per l'ambiente italiano,
al Fai giovani di Agrigento,
a Legambiente di Agrigento,
al loro Circolo Rabat,
all'Associazione Kore Onlus,
che non conosco,
a differenza delle altre;
al Conalpa Delegazione di Agrigento Beato Rosario Livatino,
all'Anpi di Agrigento,
all'Associazione nazionale partigiani italiani di Agrigento,
alla Nyumba Yetu onlus,
al Team Spiagge Pulite AmAgrigento,
al Wwf Sicilia Area Mediterranea Odv,
ad Azione Queer Agrigento,
che non conosco;
a Plastic Free Odv onlus;
ad Amnesty International gruppo 283 di Agrigento.
Ed il sette maggio del 2023 non avevo partecipato alla «Staffetta dell'umanità»
nella città dei templi,
ad Agrigento,
con una passeggiata per la pace con una raccolta di firme.
Con i pacifisti e i laici comboniani agrigentini guidati da Angelo Piraneo.
Buon lavoro a padre Alex Zanotelli.
Il percorso si snodava da piazza Pirandello (accanto al Municipio di Agrigento)
passando per via Atenea,
lungo il viale della Vittoria,
per arrivare in piazza Cavour.
Non c'ero all’appuntamento in quel mezzogiorno di quel giorno.
Grazie alla pagina «Eventi»
di «Cosa fare in città»
e ad Angelo Ruoppolo su Teleacras.
La manifestazione per la pace, invece, si era tenuta il sabato undici di novembre del 2024,
alle cinque e mezza del pomeriggio,
alle diciassette e trenta.
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