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lunedì 30 giugno 2025

«Piccola enciclopedia di giochi per l'infanzia» di Camilleri, la decadenza di Grotta Murata a Raffadali e Masseria Salacio a Sant'Angelo Muxaro, Francesco Terracina, «Nell'isola che non c'è» di Beniamino Biondi - E, poi, Carlo Ottaviano, «Nice Work If You Can Get It» e Thelonius Monk, il «Quichotte» e Salman Rushdie, il documentario sul bisessuale Chatwin di Werner Herzog, «Sulla collina nera», Mafalda di Quino e Tolkien [Spero di aggiornare questo mio testo fra giorni]

Che ricordi di quelle lezioni del giornalista Francesco Terracina ad un Master universitario in «Giornalismo professionale»,

 

 

 

che non esiste più, 

 

 

 

in un'università, 

 

 

 

in un'università siciliana,

 

 

 

era molto amato ed apprezzato da noi studenti,

 

 

 

a differenza di altri docenti noti;

 

 

 

il nome dell'ateneo a fine testo in questa pagina.

 

 

 

Prima di scrivervi del libro da lui recensito,

 

 

 

vi invito a seguire CMLibri su Facebook,

 

 

 

ad interagire,

 

 

 

a condividere con le etichette ed i tag #CMLibri #CMSaggistica;

 

 

 

il libro e saggio è «Nell'isola che non c'è»

 

 

 

di Beniamino Biondi, 

 

 

 

una «Guida ai borghi fantasma di Sicilia»,

 

 

 

un libro - lo scrivo onestamente - 

 

 

 

che finora non mi affascina,

 

 

 

mi affascina molto di più il borgo fantasma fra Raffadali e Cianciana (Ag - provincia di Agrigento),

 

 

 

il Borgo Grotta Murata.

 

 

  

Cosa sta facendo Raffadali, 

 

 

 

nell'Agrigentino, 

 

 

 

per questo borgo?

 

 

 

A me risulta nulla,

 

 

 

spero di sbagliarmi.

 

 

 

Mentre mi fa preoccupare ugualmente moltissimo 




quella che sembra essere la decadenza della Masseria Salacio a Sant'Angelo Muxaro (Ag - provincia di Agrigento).




Cosa sta facendo Sant'Angelo Muxaro per questo borgo?

 

 

 

A me risulta nulla, 

 

 

 

spero di sbagliarmi.

 

 

 

Ed avevate o avete visto il documentario cinematografico «Nomad - In cammino con Bruce Chatwin»

 

 

 

di Werner Herzog su Bruce Chatwin?

  

 

 

Scrivo anche su questo documentario letterario e culturale ed altro nelle prossime righe.

 

 

 

Nel 1997 Andrea Camilleri scrisse una piccola antologia, 

 

 

 

«Piccola enciclopedia di giochi per l'infanzia»,

 

 

 

oggi ripubblicata, 

 

 

 

in cui avrebbe elencato alcuni giochi praticati ai tempi dell'asilo, 

 

 

 

un modo per spiegare perchè poi sarebbe diventato scrittore. 

 

 

 

Carlo Ottaviano ne avrebbe scritto sul giornale Il Messaggero.

 

 

 

Ed interessante che Salman Rushdie avrebbe riscritto il «Quichotte», 

 

 

 

il «Don Chischiotte». 

 

 

 

Ne avrebbe riferito Giulio Papadia su «Balena bianca».  

 

 

 

Saga familiare, feuilleton sentimentale e romanzo picaresco sulla strada?

 

 

 

Non lo so.

 

 

 

Ci sarebbero anche i fumetti ed Isabella Cosse per Jacobin Italia avrebbe ripercorso 

 

 

 

la vita e le opere di Quino, 

 

 

 

dopo la sua morte,

 

 

 

le avrebbe inquadrate nel contesto politico, economico e culturale dell’Argentina degli anni ’60.

 

 

 

A me piace moltissimo il suo personaggio di Mafalda. 

 

 

 

Passo al cinema: Claudio Piersanti su Doppiozero avrebbe recensito «Nomad - In cammino con Bruce Chatwin»

 

 

 

il documentario di Herzog dedicato all’opera ed all'uomo Bruce Chatwin, 

 

 

 

di cui sarebbe stato grande amico.

 

 

 

Aggiungo io che Chatwin sarebbe stato quasi sicuramente bisessuale,

 

 

 

sembra abbia avuto molti e numerosi amanti.

 

 

 

Aveva scritto il romanzo «Sulla collina nera»,

 

 

 

del 1982,

 

 

 

a quanto pare anche sull'omosessualità.

 

 

  

Mi hanno colpito 

 

 

 

tre particolari:

 

 

 

1. avrebbe raccontato 

 

 

 

molte bugie nei suoi libri;

 

 

 

ed io cerco di dire e scrivere la verità il più possibile,

 

 

 

anche se qualche volta appare difficile da accettare o è difficile da scrivere;

 

 

 

2. è nato il tredici maggio e mi sono occupato di questo giorno per una presenza spirituale molto presente che sento nella mia vita,

 

 

 

spero e mi auguro molto scherzosa (ma la vita non è soltanto scherzo);

 

 

 

3. la sieropositività, 

 

 

 

l'Aids,




le malattie sessualmente trasmissibili,




di cui ho parlato con un mio conoscente,




un altro segno della presenza di questo essere spirituale, 

 

 

 

chiamatelo Dio o con un altro nome o come volete,

 

 

 

con cui ho una sorta di dialogo, 

 

 

 

a volte quotidiano o quasi, 

 

 

 

a volte no, 

 

 

 

da almeno ventiquattro anni.




E non è un fatto di sventure e di fortuna,

 

 

 

la vita ha molteplici aspetti ed è necessario ascoltare e sapere ascoltare, 

 

 

 

sapere attendere prima di interpretare,

 

 

 

magari persino sapere accettare,

 

 

 

sicuramente sapere vivere («Vivere, nessuno mai ce l'ha insegnato»),

 

 

 

sapere soffrire,

 

 

 

sapere gioire, 

 

 

 

eccetera.




Mi auguro che ci sia 

 

 

 

soltanto questa presenza spirituale nella mia vita;




spero non ci sia anche una presenza umana di numerosissime persone che non si palesano e si nascondono.




Ci sono anche stato un po' male;




oggi «Francamente me ne infischio»,

 

 

 

forse persino da decenni.

 

 

 

Non ho le prove;




magari potrebbe essere soltanto la presenza di questa forza spirituale.




Quanto alla fantascienza, 

 

 

 

sul sito del collettivo Wu Ming Giap si scriveva 

 

 

 

del catalogo della mostra di Oxford su J.R.R.Tolkien tenutasi nel 2018 ed uscito in Italia. 

 

 

 

Una grande quantità di materiale appartenuto al celebre professore universitario verrebbe messa in mostra per gli appassionati ed i fan della Terra di mezzo.

 

 

 

Ho partecipato ad un incontro letterario su Tolkien la scorsa settimana, 

 

 

 

per quanto ricordo.

 

 

 

Buon ascolto del brano «Nice Work If You Can Get It»

 

 

 

interpretato da Thelonious Monk.

 

 

 

Terracina ha insegnato al master universitario in «Giornalismo professionale»

 

 

 

all'Università di Palermo. 

 

 

 

Grazie a «Il Post»,

 

 

 

a «Pagina 3»

 

 

 

di Radio 3 Rai,

 

 

 

ad Ecosia, 

 

 

 

a Wikipedia.

Le «cassette dell'onestà» non prenderanno mai piede ad Agrigento, in Sicilia ed in Italia come nel Regno Unito e in Austria?

Le «cassette dell'onestà», 

 

 

 

cassette in legno di vendita di prodotti basate sull'onestà di compra,

 

 

 

non prenderanno mai piede ad Agrigento, 

 

 

 

in Sicilia ed in Italia come nel Regno Unito, 

 

 

 

ne ho vista una in una foto di miei conoscenti ed amici,

 

 

 

e in Austria,

 

 

 

impiegate ed usate per la vendita di giornali e quotidiani la domenica?

Ritmata «Sit And Wait» - vista in tv - di Sydney Youngblood

La canzone «Sit And Wait»

  

 

 

di Sydney Youngbloood è stata per me una scoperta musicale,




a «Vintage DJ's Radio & Tv»

 

 

 

di Enzo Marchese e Pierantonio Passante

 

 

 

su una televisione che guardo 

 

 

 

tramite la frequenza della Rupe Atenea,

 

 

 

nella mia Agrigento

 

 

 

il canale televisivo Tvm

 

 

 

una televisione palermitana in Sicilia,

 

 

 

e, non per me, 

 

 

 

ma per voi che vivete a Palermo, 

 

 

 

su radioreporter e Studio 104, 

 

 

 

appunto radio palermitane.

 

 

     

E tramite alcuni dei tag qui sotto a fine testo 
 
 
 
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mercoledì 25 giugno 2025

Il Val d'Akragas a Saint Ghisland, Anor ed a «U fistinu di Girgenti»

Chissà se un mio amico belga di Bruxelles sia mai stato a Saint Ghisland, 

 

 

 

proprio in Belgio,

 

 

 

dove il gruppo folkloristico del Val d'Akragas ha suonato, ballato e cantato,

 

 

 

oltre che in Francia, 

 

 

 

ad Anor, 

 

 

 

chissà dove siano.

 

 

 

Ed i festival del folklore di Agrigento coprono il trenta per cento delle spese complessive tramite contributo pubblico e tutto il resto da entrate e sponsor?

 

 

 

Intrattenimento artistico ad opera del gruppo di musica folkloristica del Val d’Akragas.

La nascita di Schindler il 28 aprile 1908 e del partigiano Calogero Graceffo il 9 settembre del Ventitre, mentre moriva il 20 giugno '44 a Jesi

Il ventotto di aprile del 1908 nasceva Oskar Schindler,




mentre il carabiniere Calogero Graceffo,



invece,



il nove di settembre del 1923 (giorno e mese sono date di compleanno anche di un mio strettissimo familiare che non c'è più).

 

 

 

Lui, quest'ultimo, 

 

 

 

era figlio di Pasquale Graceffo, 

 

 

 

di Serafina Mutatempo, 

 

 

 

non so nulla di loro,

 

 

 

ed aveva lavorato 

 

 

 

a Jesi (An - provincia di Ancona), 

 

 

 

città e provincia in cui non sono mai stato.




Aveva rifiutato 

 

 

 

di collaborare 

 

 

 

con i tedeschi 

 

 

 

ed era entrato 

 

 

 

in una banda di partigiani.

 

 

 

Mi chiedevo chissà come avvenne la sua cattura 

 

 

 

e lo ho scoperto:

 

 

 

I soldati tedeschi ed i fascisti avrebbero fermato circa venti ragazzi in via Roma, 

 

 

 

a Jesi,

 

 

 

avrebbero bloccato gli accessi della via 

 

 

 

e, quindi, mi sembrerebbe evidente che volessero isolarli, 

 

 

 

separarli dal resto dei passanti in quella strada, 

 

 

 

avrebbero fatto mettere in fila i giovani, 

 

 

 

il che mi parrebbe molto inquietante, 

 

 

 

e, poi, li avrebbero costretti a mettersi in cammino verso un luogo ed una zona che non conosco, villa Armanni, 

 

 

 

in contrada Montecappone, 

 

 

 

dove sarebbe stato acquartierato da alcuni giorni il loro comando militare.

 

 

 

Sicuramente non sarà stato un cammino religioso.

 

 

 
Giunti alla villa, i rastrellati furono rinchiusi nella bigattiera del colono Massacci, perquisiti, minacciati, bastonati ed, infine, 

 

 

 

rimessi in libertà. 

 

 

 

Tutti, meno sette.

 

 

 

Chissà dove era stato colpito più volte con il calcio del moschetto, 

 

 

 

sicuramente deve essere stato tremendo. 

 

 

 

Storia triste perché era stato fucilato e trucidato dai nazifascisti a Jesi, 

 

 

 

proprio con sei partigiani di Jesi 

 

 

 

e moriva il venti di giugno del 1944. 

 

 

 

Lavorava da soli due anni, 

 

 

 

dal 1942,

 

 

 

nei Carabinieri.

 


E dov'è il cippo marmoreo a Jesi che ricorda i sette?

 

 

 

Quando sarà eretta ad Agrigento, 

 

 

 

magari in via Calogero Graceffo, 

 

 

 

se  sarà possibile, 

 

 

 

se gli spazi lo consentiranno, 

 

 

 

una lapide a ricordo di Calogero Graceffo e degli altri sei?

 

 

 

Il nove di settembre del 2025?

 

 

 

Il nove di settembre del 2033? 

 

 

 

Quando? 

 

 

 

Mai? 

 

 

 

Presto? 

 

 

 

Prestissimo?

 

 

 

Il funerale era stato celebrato nel 1948,

 

 

 

nella chiesa di san Domenico del mio centro di Agrigento,

 

 

 

di piazza Pirandello,

 

 

 

chiesa che posso raggiungere a piedi. 

 

 

 

Probabilmente nel maggio del 1948 il funerale di Graceffo.