Ah, la luna...
Questa poesia - «Alla nuova luna»
di Salvatore Quasimodo (nato
a Modica,
in provincia di Ragusa, il venti di agosto del 1901
e deceduto a Napoli il quattordici di giugno del 1968),
poesia pubblicata prima nella raccolta «La terra impareggiabile» del 1958 e, poi, in «Tutte le poesie», a cura di Gilberto Finzi - Mondadori, Milano - nel 1995,
vi sembra ispirata soltanto al lancio in orbita da parte dell'Urss (Unione sovietica, Unione delle repubbliche socialiste sovietiche)
del primo satellite artificiale, lo Sputnik I,
lancio avvenuto nel 1957?
In principio Dio creò il cielo
e la terra, poi nel suo giorno
esatto mise i luminari in cielo
e al settimo giorno si riposò.
Dopo miliardi di anni l’uomo,
fatto a sua immagine e somiglianza,
senza mai riposare, con la sua
intelligenza laica,
senza timore, nel cielo sereno
d’una notte d’ottobre,
mise altri luminari uguali
a quelli che giravano
dalla creazione del mondo. Amen.
Decisamente attenzione di Quasimodo per il mondo a lui contemporaneo ed, anche, «riflessione sul progresso scientifico e sulla responsabilità degli scienziati in un’epoca di importanti innovazioni tecnologiche», come scritto sulla traccia dell'esame di Maturità del 2023.
Cosa ne pensate, dunque, della cosiddetta Tipologia A - proposta A1 (analisi e interpretazione di un testo letterario italiano) della prima prova scritta - la prova d'Italiano - dell'esame di Maturità predisposta dal Ministero dell’istruzione e del merito?
Riferimento alle stelle e ad altri satelliti e, forse, al sole?
Il contenuto della poesia fa pensare immediatamente al libro della Genesi della Bibbia, ovviamente rielaborato,
e ad un'allusione sottilissima;
anche al cuore ed al cervello;
alla pace ed alla guerra,
forse persino all'economia;
ed anche, persino, alle pagine conclusive di un notissimo saggio sociologico,
di un signor sociologo,
all'uguaglianza
e, forse, a «La fattoria degli animali» di George Orwell.
C'è chi dice no, c'è chi scrive di animali e chi di astri.
Quanto alla struttura metrica mi sembra abbastanza evidentemente irregolare, ma non saprei scriverne nei dettagli.
E, sicuramente, la parola cielo risulta nettamente ridimensionata dal passaggio dal primo e dal terzo verso - «il cielo e la terra» e, poi, il cielo -
al «cielo sereno d'una notte d'ottobre», molto più «delimitato».
E non mi sembra affatto che i «luminari in cielo» - le stelle - siano uguali agli «altri luminari» - i satelliti.
Così come l'«intelligenza laica» può persino inquietare, forse, e fa, comunque, pensare ad una «intelligenza religiosa».
La prova sarà stata preparata a Roma quasi sicuramente.
E chissà se è a Roma in questi giorni Antonello Venditti, quell'Antonello Venditti di «Notte prima degli esami».
Ed inquieta e fa riflettere anche quel «senza» prima di «mai riposare» e, alcune righe dopo, prima di «timore»?
Avranno riposato gli uomini?
Avranno avuto timore?
E chissà cosa avranno pensato di quell'«Amen» a «conclusione del componimento» maturandi che, probabilmente, avranno visto il Festival di Sanremo e sentito l'«Amen» di Francesco Gabbani o chissà come lo avranno interpretato - sicuramente con diverse e differenti interpretazioni - gli studenti cattolici.
Chissà cosa ne avrà pensato chi, magari, non usa molto - o non usa completamente - la punteggiatura.
E voi contrapporreste «In principio» ad «Amen» e delimitereste questo «amen» alla fine, posto fra il punto dopo «mondo» ed il punto finale, conclusivo?
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E Quasimodo, invece, mi fa pensare a Leonardo Sciascia, lo scrittore di Racalmuto (Ag - provincia di Agrigento),
accompagnato da letterati siciliani come due premi Nobel per la letteratura - Luigi Pirandello, premiato nel 1934,
il Pirandello della luna del romanzo «Il fu Mattia Pascal»
e della novella «Ciaula scopre la luna», eccetera eccetera,
ed, appunto, il poeta e massone Salvatore Quasimodo, che aveva ricevuto questo riconoscimento prestigiosissimo nel 1959.
Ma accompagnato anche da Elio Vittorini, Ignazio Buttitta, Gesualdo Bufalino e Vincenzo Consolo.
Al Palazzo Belmonte Riso (non ci sono mai stato) a Palermo c'era stata, infatti, la prima nazionale del viaggio antologico teatrale «La Sicilia come metafora» con gli attori che interpretavano questi protagonisti.
Nel 2021.
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E da Modica (Rg - provincia di Ragusa), Napoli, Milano, Roma e da Sanremo o Palermo, Racalmuto
o da tutto il mondo volete visitare
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E grazie alla pagina «Scuola» del sito d'informazione AgrigentoOggi.
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