Anche se sembra non piacermi quella tavola dipinta, un olio su tavola dipinta, non un quadro,
nella mia Agrigento,
in una mostra - e, se volete,
potete visitarla con il mio blog CMTempoLibero, scrivendomelo su CMViaggi su Twitter (pagina qua),
su Pinterest (il mio profilo con foto e video),
su You Tube (videoprofilo),
su Google Maps e sulle altre reti sociali,
come Swarm e Foursquare,
così come, tramite alcuni dei tag qui sotto a fine articolo
oppure attraverso le etichette in conclusione della colonna destra di questo blog,
potete leggere moltissimo altro e venire qui nella Valle dei templi,
a Villa Aurea,
già di sir Alexander Hardcastle,
dove è appena stata inaugurata, prima per i giornalisti e poi per le autorità, questa mostra d'arte, appunto,
sulla bottega dei discepoli di Leonardo da Vinci e sull'olio su tavola dipinta «La Vergine delle rocce»,
su «La bottega di Leonardo – La Vergine delle rocce».
Felice di andare - vi scrivo i giorni ipotetici ed ipotizzati a fine testo - all’esposizione di una delle tre versioni dell'olio dipinto su tavola «La Vergine delle rocce»
del pittore - e molto altro - Leonardo da Vinci.
Ottimo che l’opera pittorica provenga
da una collezione privata, forse da un mecenate, o, forse, da qualcuno in ottime relazioni con le autorità o con la politica siciliana, o chissà da chi altro, ed è stata concessa per l’occasione.
E credo che sapremo il motivo.
Oppure forse no.
Vedremo come andrà, se il collezionista sarà molto riservato.
Le altre due versioni, peraltro, sono esposte in modo permanente in un signor museo ed in una signora galleria d'arte, una notissima galleria d'arte,
nel Musée du Louvre, nel Museo del Louvre di Parigi,
ma anche alla National Gallery di Londra.
In terra agrigentina saranno esposti anche dieci dipinti,
dieci dipinti importanti degli allievi pittori della «Bottega leonardesca» (vedrò e controllerò quanto importanti),
che consentiranno di riscoprire l’ambiente di lavoro ed i linguaggi espressivi del pittore ed artista Leonardo da Vinci,
le influenze culturali dall’ultimo quarto del Quattrocento fino alla prima metà del Cinquecento.
La mostra, curata da Vittorio Sgarbi e Nicola Barbatelli (il primo molto noto ed il secondo no),
per la quale era prevista un’anteprima per la stampa ed, in generale, i giornalisti,
era stata aperta al pubblico delle autorità (ne ho scritto nelle mie righe finali di questo testo per entrambe le opzioni).
E vedremo come sarà questa tappa di avvicinamento
E buon lavoro con l’iniziativa artistico-culturale al direttore del Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento,
l'architetto Roberto Sciarratta.
La mostra sarà visitabile per tutti dal primo di agosto (uno di agosto)
anche in notturna durante il periodo estivo fino alle ventiquattro,
fino a mezzanotte.
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