Una rete di pedopornografia in rete sia in provincia di Agrigento sia nelle province di Bari, Foggia, Roma, Monza Brianza, Varese, Cremona, Siena, Palermo, Bologna, Fermo, Ascoli Piceno, Treviso, Chieti, Savona, Imperia e Torino.
Ma vi rendete conto che tutto era partito dalla segnalazione dei genitori di un’adolescente insospettiti dall’intenso utilizzo di alcuni social network da parte della figlia e notavano sul suo telefono la presenza di una chat in cui inviava immagini sessualmente esplicite?!
Ci rendiamo conto anche come stanno diventando «commercianti» alcuni adolescenti con listino prezzi per prestazioni di carattere sessuale in rete, tariffe differenziate a seconda delle richieste fra videochiamate, chat erotiche, foto e video con prezzi compresi dai dieci ai cinquanta euro a prestazione?!
Vi ricordate la vicenda dei Parioli anni fa?
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Grazie a Nino Ravanà sul sito d'informazione AgrigentoOggi alla app Agrigento notizie gratis.
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