Non credo che andrò ad ascoltare e vedere Rosa Chemical in via Giovanni Gentile al Villaggio Pirandello, qui nella mia
Agrigento.
Il suo primo album è stato «Okay okay!!» del 2019
con l'«immondizia musicale» quasi inascoltabile di «Ramoscelli»;
piacevole, invece, «Rovesciata» in rap, anche se non si capiscono le parole;
già c'è in «Sono io!!», non chissà cosa di speciale, tutt'altro, forse probabilmente rovinata dal ritno martellante da discoteca, un po' dello stile del suo successo più noto, «Made in Italy»;
altra «immondizia musicale» l'inizio di «Exodia/1tot» con ritmo da musica house elettronica, anche se in corso d'opera migliora notevolmente virando verso il rap con riferimenti al rock nel testo (soltanto riferimento);
difficilissimo da scrivere il titolo «Ok ok pih roh toh toh» - che continua con i ritmi e la voce rap.
E chissà chi è Taxi B, abbastanza bravo, che collabora a «Ceo», ancora ritmo e voce rap, anche voce modificata.
Nel linguaggio esplicito di alcuni brani - forse tutti - riferimenti alle prostitute con le parole «troia» e «puttana».
E questo disco finisce con «Teschio» - che conclude con suoni e rappare molto simili a quasi tutto il resto del lavoro discografico
con una copertina molto pop e troppo «stupida» con abbondare di colore rosa ed in sottofondo orsetti simili a quelli di un ammorbidente.
del ventotto di maggio del 2020 - eccetto il ripetersi della parola «puttana» e di «troia» e, persino, «escort»:
sembra più popolare e meno «underground», meno «alternativo», l'attacco, l'inizio con «Rose & rovi»;
incuriosisce il titolo «Cosanostra»
con un boss Casanova,
«voglio fare i soldi sporchi come la mia anima» che sembra rimandare e far pensare ad un personaggio per nulla pulito,
un testo molto particolare e triste, non allegro, «sporco», che sembra raccontare un mondo difficile e controverso;
forse la virata verso un genere di musica più popolare arriva con «Lobby Way», la più piacevole finora ascoltata in questi due primi album meno noti;
si ritorna, però, subito dopo a un risultato più alternativo con «Occhio e croce»;
rinvia ad un altro genere «Polka»,
realizzata con Thelonious B. (mi chiedo chi sia e, sicuramente, fa subito pensare a Thelonius Monk)
e ci si aspetta molto, ma molto di più da un brano con questo titolo;
sembra quasi fumettistico il titolo «Slatt»,
malinconico,
musica «alta», un po' reggae, che fa sognare,
brano ben cantato anche da Dani Faiv,
finora una delle vette di questo lavoro discografico insieme a «Lobby Way»;
e sembra forse avere a che fare con scarpe «Raf Simons»,
che diventa un titolo;
con un attacco simile agli inizi degli Articolo 31, anche e persino nel testo,
forse il massimo del pieno di rap per Rosa Chemical;
e, poi, la «Londra» di Rosa Chemical con Rkomi - un ritorno a ritmi più pop ed un'altra delle vette di quest'opera discografica e musicale
ed uno dei due ha persino una voce simile a quella di J-Ax (e suscita i miei ricordi di
Londra!);
prima della chiara ed evidente «Nuovi gay»
e ritornano quei suoni fastidiosi e non piacevoli
ed anche la musica house più alternativa;
e la piacevole «Slime»
(fanghiglia e melma o bava e mucillagine in inglese),
con Wayne e Mace (non noti al grande pubblico),
e, se ho sentito bene, un riferimento al Bruce Wayne - noto a quasi tutti anche con l'identità di Batman;
nulla di particolare «Boheme»,
anche se il titolo farebbe richiedere molto, ma molto più impegno...,
fino alla ricompensa di un buon assolo chitarristico accompagnato da suoni che migliorano molto nel corso del procedere del brano;
di qualità «Tu mi fai»
con Boro,
in cui spiccano abbastanza anche le voci,
per concludere, probabilmente non a caso, con il «Paradiso»
ed un iniziare quasi da organo ed un peggiorare in corso d'opera.
Un misto di nuove canzoni e di pezzi già pubblicati «Forever and ever»
- che è uscito il nove di aprile del 2021 e comincia
con la nuova e pochissimo ascoltabile «britney ;-)»,
con MamboLosco e Radical,
un susseguirsi di parolacce;
e «no love :-)» non comincia sicuramente con poesia, con un testo davvero artistico,
ma, dopo questo «scivolone»
iniziale, si sente buona musica e un cantare agevole e scorrevole che piace
(e chissà di chi sono le altre voci che si ascoltano - davvero bravi o molto bravi);
e «polka 2 :-/»,
con Guè ed Ernia (chissà chi dei due sembra cantare con un accento quasi russo),
sembra quasi un anticipo relativamente simile a «Made in Italy»,
notevolmente migliore rispetto all'altra «Polka»,
con riferimenti nel testo alla Sicilia ed al pistacchio di Bronte;
molto commerciale e ben interpretata e proposta «life :-)», forse con una tastiera a fine brano;
si «scende»
, invece, con «fantasmi ;-)», non particolarmente piacevole.
Concerto - o quel che sarà - al Kaos discoclub,
con presentazione di Pablo dj.
E mi sembra troppo poco dieci euro.
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Ed ora qui nelle prossime righe un ricordo dei Festival di Sanremo - anche con Rosa Chemical.
Nella quarta delle cinque serate di Sanremo del
2022 Noemi aveva scelto di cantare da sola e al pianoforte
«You Make Me Feel Like a Natural Woman
»
Dopo Yuman, che ha proposto «My way»
di Frank Sinatra insieme a Rita Marcotulli.
E buon lavoro al maestro Beppe Vessicchio, a Fiorella Mannoia e Sangiovanni, anche nel ricordo di Pierangelo Bertoli.
E ricordiamo anche il quattro di febbraio del 1987 con la prima volta di «Quello che le donne non dicono» al Festival di Sanremo.
E pensiamo anche alle emozioni che comunicano Emma Marrone e Francesca Michielin dopo «Baby one more time” di Britney Spears.
E ricordate Gianni Morandi, in coppia con Jovanotti nel medley di «Occhi di ragazza»,
«Un mondo d’amore»,
della stupenda «Sono un ragazzo fortunato»
e di «Penso positivo»?
Ed Elisa Toffoli - circa un anno fa qui ad Agrigento -
con «Flashdance» di Giorgio Moroder - che, grazie a quella canzone,
vinse l’Oscar?
E che scrivere di Achille Lauro e Loredana Bertè con quel capolavoro che è «Sei bellissima»?
Ditonellapiaga è stata dimenicata,
ma forse la avete ascoltata con Donatella Rettore in «Nessuno mi può giudicare» di Caterina Caselli.
Ed Ana Mena - non ricordo quasi niente di lei -
era stata bravissima a scegliere Rocco Hunt per il rap per «Figli delle stelle»
di Alan Sorrenti e «Se mi lasci non vale»
di Julio Iglesias - che ieri ho sentito tramite la frequenza della Rupe Atenea di Agrigento
su Radio Margherita.
Lei da sola è stata anche bravissima a scegliere un'altra meraviglia, «Il mondo»
di Jimmy Fontana.
La Rappresentante di Lista aveva cominciato con «Be my baby» di The Ronettes,
con Cosmo, Margherita Vicario e Ginevra (chi sono questi tre?).
Soprattutto il ricordo di un classico stupendo di Pino Daniele, «Anna verrà», secondo Massimo Ranieri e Nek.
Rkomi. E Michele Bravi, Rkomi con Calibro 35, Aka 7even con Arisa, Highsnob & Hu con Mr. Rain, Giusy Ferreri (settimane fa qui in terra agrigentina, ad Agrigento) con Andy dei Bluvertigo,
Rosa Chemical. E poi Fabrizio Moro e Tananai con Rosa Chemical.
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