Il ventinove di giugno del 2000 il decesso di Vittorio Gassman,
che aveva recitato nel film «Il tigre»,
di cui vi scrivo fra alcune righe.
Il dolore del tradimento,
di cui volevo scrivervi nel giugno di due anni fa,
proprio con questo mio testo qui,
che finalmente sto riuscendo a pubblicare,
ma due anni fa non c'ero riuscito ed ora lo sto rielaborando notevolmente,
il dolore del tradimento, scrivevo,
proprio in questo film dato che un quarantacinquenne,
un dirigente di un'industria importante,
perde la testa per una ventenne compagna di scuola di suo figlio,
mettendo a rischio la vita in famiglia ed al lavoro.
Ci sarebbe il tentativo di mandare a rotoli tutto e fuggire a Parigi,
la decisione di tornare a casa,
i familiari che fingono.
Sarebbero alcuni momenti della trama cinematografica del film «Il tigre», appunto,
di Dino Risi,
nato il ventitre di dicembre del 1916,
un film, dunque,
con Vittorio Gassman,
morto il ventinove di giugno del 2000.
«Vacanze col gangster», ugualmente di Dino Risi, invece,
del 1956,
è il primo lungometraggio del regista cinematografico:
quale sarebbe
la trama?
Un condannato a vent'anni di galera nel carcere dell'inventata Monteforte lavorerebbe a creare giocattoli per bambini,
ci sarebbe un biglietto nel cavallino in cartapesta (lontanamente mi fa pensare allo strappo nel cielo di carta,
al buco,
ad Oreste,
alla tragedia teatrale antica,
ad Amleto,
alla tragedia teatrale moderna,
del capitolo XII «L'occhio e Papiano»
del romanzo «Il fu Mattia Pascal»
di Luigi Pirandello,
ed anche su questo romanzo in italiano CMRomanzi, CMLibri,
aveva scritto
la sua tesi di laurea.
Il condannato e detenuto scriverebbe sul biglietto che sarebbe stato imprigionato ingiustamente.
Scriverebbe lassù anche l'appello a farlo evadere,
che mi fa venire in mente un tentativo di evasione nel videoclip della canzone «Goodbye Malinconia»
di Caparezza con Tony Hadley,
dall'album musicale «Il sogno eretico»,
del 2011,
ed all'Al Bano della canzone «Faccio quello che voglio»
di Fabio Rovazzi,
entrambi compagni di cella con il numero scritto sull'uniforme carceraria.
Nel film avverrebbe
la raccolta del biglietto,
diventato a pezzi,
da parte di cinque ragazzini compagni di scuola fra loro.
Il capobanda, Gianni,
è interpretato da un Mario Girotti appena dodicenne,
che sarebbe poi diventato
quell'attore cinematografico ed attore televisivo Terence Hill che nella sua vita è stato
anche don Matteo.
E gli altri compagni di scuola sarebbero Andrea, Mario, Ugo e Nino.
Una trama cinematografica che,
letta tutta,
incuriosisce moltissimo ed invita a vedere il film per la prima volta:
ci sarebbero nel copione cinematografico il piano e progetto per la promozione a scuola,
fra i banchi,
da parte dei ragazzini,
il viaggio e la vacanza estiva a Monteforte,
la torta inviata anonimamente al galeotto,
per CMRicetteDolci,
per CMRicette,
ci sarebbe pure un pericoloso criminale che condivide la cella con quel detenuto,
quest'altro è
l'ergastolano Jack Menotti,
un cognome molto importante per la cultura italiana,
persino il nome potrebbe avere un significato,
un personaggio cinematografico femminile di questo film sarebbe
la bella cantante Amelia,
che sembra far ricordare
il personaggio cinematografico femminile di Christine,
interpretato dall'attrice cinematografica Margaret Lee nel film «Un mostro e mezzo»,
del 1964,
con Franco e Ciccio.
Soltanto un anno prima,
nel 1963,
il nostro regista Dino Risi aveva girato
un altro suo film,
«I mostri».
Seguirebbero nello svolgimento della trama cinematografica della pellicola un'imbarcazione abbandonata,
l'inganno,
le manette,
la libertà,
i numeri 5823 e 6211.
Quanto agli attori cinematografici ho letto del nuovo matrimonio di Marc Lawrence,
nel film sarebbe Jack Menotti,
ad oltre novant'anni.
avrebbe recitato il ruolo cinematografico del galeotto n. 5823 Lamberto Maggiorani,
diventato un attore cinematografico al lavoro per decenni,
ma prima era stato un operaio vero e proprio.
Sarebbe l'attore cinematografico Silvio Bagolini il maestro in questo «Vacanze col gangster»
ed avrebbe già recitato nel film «Il fu Mattia Pascal»
con la regia cinematografica di Pierre Chenal,
un film del 1937,
ma anche - lo ho visto -
era stato
il notaio del film «Il lungo, il corto, il gatto»
con Franco Franchi e Ciccio Ingrassia.
Grazie alle righe «Celebrità nate in questo giorno»
e «Scomparsi oggi»
della rubrica «L'almanacco del giorno»
del sito d'informazione agrigentina «Scrivo libero»;
alle categorie «Film commedia all'italiana»,
«Film d'avventura»,
«Film comici»,
«Film commedia fantascientifica»,
«Film diretti da Dino Risi»,
al «Portale Cinema»,
dell'enciclopedia in rete Wikipedia in italiano;
al motore di ricerca Ecosia.
Avevo visto
«Il tigre»
su Rete 4.
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