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venerdì 26 dicembre 2025

Avete mai scoperto le vie ed i tesori a Naro, Sambuca, Trapani, Bagheria con Guttuso (nato il 26 dicembre 1911 e morto il 18 gennaio 1987), Palermo, Catania, Sciacca, Ragusa, Scicli, Monreale anni fa o recentemente? CMViaggiArte sì e no - Gli affreschi alla chiesetta della Beata vergine Maria addolorata ad Aspra - Murdolo e La Scala, Giambecchina, il Collegio dei Filippini - Van Gogh, venuto al mondo il 30 marzo 1853, l'aiuto di Quilan, Brixton a Londra, l'«87 Hackford Road», l'innamoramento per la Loyer, che lo respinge, il rifugio nella religione, il sostegno del padre ed i litigi - La merce, l'1 aprile 1876 l'autolicenziamento - L'apparato ecclesiastico non lo vuole, la spiritualità personale - Dal 1879 l'«amore di Dio e degli uomini» e nel 1880 il libro ed il dipinto - Bruxelles, il mantenimento, mie vicende di vita o di altri ed altre - La Torre di Carlo V come prigione anche nel libro «La strage dimenticata» di Camilleri ed ai tempi del fascismo e del Regno d'Italia - Etten, Kee Vos - Stricker, il mancato matrimonio, L'Aia, Mauve, la prostituta, la figlia Maria, Willem, l'abbandono - Il gusto della prostituzione e della proprietà secondo Baudelaire - Il Museo dell'acciuga, Borremans - La chiesa di san Giuseppe

Il pittore Renato Guttuso era nato a Bagheria (Pa - provincia di Palermo)
 
 
 
il ventisei di dicembre del 1911,
 
 
 
era morto
 
 
 
il diciotto di gennaio del 1987,
 
 
 
frequentava
 
 
 
la bottega del pittore di carretti siciliani Emilio Murdolo,
 
 
 
e, se volete visitare,
 
 
 
insieme al mio blog CMTempoLibero,
 
 
 
scrivendomelo su CMViaggi sulle reti sociali, 
 
 
 
seguendomi 
 
 
 
sia lì 
 
 
 
sia qui su Blogger/Blogspot, 
 
 
 
leggendo
 
 
 
moltissimo altro 
 
 
 
tramite alcuni dei tag, 
 
 
 
alcune delle etichette,
 
 
 
qui sotto a fine testo,
 
 
 
condividendo
 
 
 
questo mio contributo testuale
 
 
 
grazie ai cancelletti #CMViaggi #CMViaggiArte #CMTempoLibero,
 
 
 
facendo una donazione in soldi,
 
 
 
se volete,
 
 
 
per l'aiuto ed il sostegno di questo blog,



di questo diario in rete;



volete visitare 
 
 
 
lo spazio dedicato ad Agrigento al maestro carradore Raffaele La Scala,
 
 
  
nella mia città?



La formazione artistica di Guttuso era basata



sulle opere d'arte di Vincent Van Gogh,
 
 
 
che era nato 
 
 
 
il trenta di marzo del 1853.



Gli esordi di Van Gogh avvennero



con la pittura contadina (vi avevo già mostrato un quadro di Van Gogh di quel periodo qui);
 
 
 
ancora prima con un disegno dell'«87 Hackford Road»,
 
 
 
del 1873 o del 1874.



Nel luglio del 1869 lo zio di Van Gogh, Philip James Quinlan,
 
 
 
lo aiutò 
 
 
 
a trovare
 
 
 
un lavoro dal mercante d'arte della città di L'Aia,
 
 
 
in Olanda, 
 
 
 
alla casa d'aste internazionale Goupil & Cie.
 
 
 
Van Gogh svolse un periodo di apprendistato e quattro anni dopo,
 
 
 
nel giugno del 1873,
 
 
 
Goupil,
 
 
 
mi chiedo se sia Jean - Baptiste Adolphe Goupil,
 
 
 
lo inviò nella sua sede di Londra,
 
 
 
dove aveva casa ed alloggiava al numero civico 87 dell'Hackford Road,
 
 
 
a Brixton.
 
 
     

In questo periodo si era innamorato della figlia della sua padrona di casa, Eugénie Loyer,
 
 
 
ma lei lo aveva respinto e Vincent si isolò e si rifugiò nella religione.
 
 
 
Il padre, Theodorus van Gogh,
 
 
 
un pastore della Chiesa riformata olandese,
 
 
 
e lo zio Quinlan lo fecero trasferire a Parigi trovandogli un lavoro
 
 
 
nel settore del commercio delle opere d'arte,
 
 
 
ma lui non condivideva 
 
 
 
la concezione economica ed affaristica che le opere d'arte fossero anche una merce ed il primo di aprile del 1876 si licenziò.
 
 
 
Fu ministro del culto e predicatore,
 
 
 
ma fu respinto dall'apparato ecclesiastico e si isolò e rifugiò in una spiritualità personale dalla quale ottenne ciò che cercava,
 
 
 
il sollievo,
 
 
 
il conforto.
 
 
 
Dal 1879 nella pittura trovò 



l'«amore di Dio e degli uomini»,
 
 
 
sarebbero parole di Van Gogh.
 
 
 
Chissà in quale lettera o scritto Van Gogh scriveva nel 1880 queste parole:
 
 
 

«Provando a capire il reale significato che i grandi artisti, i veri maestri, facevano trasparire dai loro capolavori che conducevano a Dio; un uomo lo scrive ed esprime in un libro; un altro, in un dipinto.»

 
 
 
Van Gogh parte per Bruxelles e da quel tempo in avanti per tutta la vita suo fratello Theo Van Gogh gli inviò soldi per mantenerlo. 
 
 
 
Sto pensando ad una vicenda differente di vita, 
 
 
 
ad un Nino della mia città che ho in parte e parzialmente mantenuto ben volentieri dallo scorso autunno;
 
 
 
non ha avuto pace con suo fratello,
 
 
 
che si chiama Giuseppe, 
 
 
 
detto Pippo,
 
 
 
molto religioso,
 
 
 
hanno litigato e Pippo è andato via di casa;
 
 
 
ora Nino,
 
 
 
a quanto mi risulta,
 
 
 
vive da solo;
 
 
 
sembra che Nino possa vivere con il suo badante.
 
 
  
Purtroppo non posso fare nulla finora perché Nino e Giuseppe si riappacifichino e si riconcilino,
 
 
 
perché sono subentrate novità che,
 
 
 
con parole adatte,
 
 
 
potrei forse raccontarvi.
 
 
 
Vi sarebbe un'altra vicenda da aggiungere,
 
 
 
un racconto riferitomi sulla dispensa «abbondante» 
 
 
 
della cucina di un istituto religioso di suore,
 
 
 
sulle merende di bambini davvero numerosi decenni fa,
 
 
 
ma chissà se ve la racconterò mai.
 
 
 
Questa vicenda di vita di questo Nino ha alcune somiglianze con un'altra vicenda differente di vita,
 
 
 
fra un altro Nino ed un altro Giuseppe,
 
 
 
per come mi è stata raccontata, 
 
 
 
se è vera,
 
 
 
fra quest'altro Nino, due donne e quest'altro Giuseppe.
 
 
 
Queste vicende dei due Nino e dei due Giuseppe sono connesse
 
 
 
con un'altra vicenda, 
 
 
 
la storia della Torre di Carlo V quando era carcere,
 
 
 
sia ai tempi reali dell'Ottocento, 
 
 
 
raccontati anche nel libro «La strage dimenticata»  
 
 
 
di Andrea Camilleri,
 
 
 
libro su cui un detenuto ha scritto 
 
 
 
la sua tesi di laurea,



sia al tempo successivo del fascismo, 
 
 
 
del Regno d'Italia.
 
 
 
Spero davvero che Nino e Giuseppe della mia città si riappacifichino su questa terra;
 
 
 
anche se sono subentrate novità che mi rendono davvero molto difficile la loro riappacificazione;
 
 
 
spero che l'altro Nino, 
 
 
 
l'altro Giuseppe,
 
 
 
le due donne,
 
 
 
si riappacifichino su questa terra,
 
 
 
spero lo abbiano già fatto.
 
 
 
Se non lo hanno già fatto, 
 
 
 
spero lo facciano.
 
 
 
Se potrò essergli d'aiuto,



per quanto possa,



ben volentieri,
 
 
 
anche se non è facile,
 
 
 
non mi risponde più l'intermediario che sembra mi abbia fornito utili informazioni per la loro riappacificazione.



Gliel'avevo scritto mesi fa, 
 
 
 
si riappacifichino,
 
 
 
mettimi in contatto con quest'«altro Giuseppe»
 
 
 
e cerco di farli riconciliare;
 
 
 
scrivilo tu a quest'«altro Giuseppe»
 
 
 
perché si riconcilino;
 
 
 
andati via questi miei conoscenti,
 
 
 
alcuni di questi mesi.
 
 
 
Intanto continuo a condurre 
 
 
 
la mia vita,
 
 
 
sono anche molto impegnato,
 
 
 
dovrei anche occuparmi di più della mia vita,
 
 
 
di altre vicende mie,
 
 
 
dovrei anche cercare di trovare un lavoro, 
 
 
 
di trovare 
 
 
 
un lavoro fisso nel mio settore lavorativo consueto,
 
 
 
di riuscire a sviluppare in senso proficuo le mie attività secondarie;
 
 
 
devo formarmi ulteriormente,
 
 
 
devo sostenere esami di ligua inglese e tedesca e, studiando, 
 
 
 
d'informatica avanzata per ottenere ulteriori cerficazioni che danno punteggio per il lavoro;
 
 
 
è necessario moltissimo tempo;
 
 
 
devo anche portare avanti progetti ed attività che avevo già avviato.
 
 
 
Torno al pittore olandese Van Gogh.
 
 
 
Nell'aprile del 1881 Van Gogh ritorna ad Etten,
 
 
 
in Olanda,
 
 
 
e nell'estate del 1881 passeggia e parla molto con sua cugina Kee Vos - Stricker, 
 
 
 
rimasta vedova da poco.
 
 
 
Nonostante Van Gogh avesse voluto sposare 
 
 
 
la cugina, 
 
 
 
le disse che non l'avrebbe sposata,
 
 
 
semplicemente perché non avrebbe potuto mantenerla,
 
 
 
per questo motivo.
 
 
  
Dal gennaio del 1882 dimora e vive a L'Aia,
 
 
 
in Olanda,
 
 
 
dal cugino acquisito,
 
 
 
il pittore Anton Mauve.
 
 
 
In un periodo successivo Vincent Van Gogh aveva iniziato



una relazione con la prostituta Clasina Maria «Sien» Hoornik;
 
 
 
lei andò a vivere con lui insieme alla figlia Maria,
 
 
 
di cinque anni,
 
 
 
ma suo cugino acquisito,
 
 
 
questo pittore Anton Mauve,
 
 
 
non rispose più a lettere di Van Gogh,
 
 
 
il quale terminò
 
 
 
la relazione con la prostituta che, 
 
 
 
nel frattempo,
 
 
 
aveva messo al mondo un bambino, Willem.
 
 
     
C'erano state pressioni del padre di Van Gogh sul figlio perché lasciasse la donna ed i suoi figli.
 
 
 
Ed avete mai letto la frase ed aforisma di Charles Baudelaire, 
 
 
 
spero di averla trascritta bene,
 
 
 
tratta da un suo libro,
 
 
 
da «Diari intimi»,
 
 
 

«L'amore può derivare da un sentimento generoso: il gusto della prostituzione; ma è ben presto corrotto dal gusto della proprietà»?

 
 
 
Volete frequentare un corso a pagamento ad Agrigento sui dipinti ed i disegni di Van Gogh?
 
 
 
Potete scrivermelo,
 
 
 
se volete approfondire,
 
 
 
su CMViaggi sulle reti sociali,
 
 
 
tenendo in considerazione quanto avevo scritto alcune righe sopra sullo spazio dedicato a Raffaele La Scala nella mia Agrigento.
 
 
 
In una o alcune delle prossime righe tornerò a scrivervi di Guttuso.
 
 
 
Un festival, 
 
 
 
«Le vie dei tesori», anni fa nel weekend, 
 
 
 
nel fine settimana, 
 
 
 
anche a Bagheria (Pa - provincia di Palermo), 
 
 
 
a Sambuca di Sicilia (Ag - provincia di Agrigento), 
 
 
 
a Trapani. 



A Palermo, 
 
 
 
a Catania, 
 
 
 
a Sciacca, 
 
 
 
in provincia di Agrigento;
 
 
 
a Ragusa, 
 
 
 
a Scicli (Rg - provincia di Ragusa), 
 
 
 
a Monreale. 
 
 

In un fine settimana, 
 
 
 
erano il ventisei e ventisette settembre del 2020, 
 
 
 
era stato a Naro,
 
 
 
nell'Agrigentino.



A Bagheria c'era stata 
 
 
 
la visita al giardino di Villa San Cataldo, 
 
 
 
sarebbe stata 
 
 
 
la residenza in stile neogotico dei principi Galletti. 
 
 
 
Avete visto 
 
 
 
i palazzi nobiliari di Bagheria, 
 
 
 
il Palazzo Butera che permetterebbe 
 
 
 
di scoprire Borremans?
 
 
 
Io non ancora o quasi,
 
 
 
sicuramente ero stato 
 
 
 
in un palazzo nobiliare bagherese.
 
 
 
Siete mai stati 
 
 
 
ad Aspra,
 
 
 
al Museo dell'acciuga, 
 
 
 
che racconterebbe 
 
 
 
la vita marinara, 
 
 
 
alla chiesetta della Beata Vergine Maria Addolorata, 
 
 
 
con gli affreschi del giovane Renato Guttuso, 
 
 
 
che per decenni sarebbero stati ricoperti di calce perché di mano «comunista»?
 
 
 
Io non ancora.
 
 
 
Non ho mai fatto alcuna escursione in barca a vela nel golfo di Santa Flavia, 
 
 
 
nessuna discesa con un sub esperto.



Non sono mai stato, credo, 
 
 
 
a Sambuca di Sicilia, 
 
 
 
che avrebbe 
 
 
 
l'arenaria, 
 
 
 
si sarebbe chiamata nell’antichità Al Zabut. 
 
 
 
Dunque non conosco 
 
 
 
i vicoli tortuosi ed i cortili, 
 
 
 
non so cosa sia Casa Amodeo, 
 
 
 
mai fatta 
 
 
 
alcuna passeggiata là, 
 
 
 
men che meno di domenica. 
 
 
 
Mai un percorso autonomo là, 
 
 
 
non so 
 
 
 
cosa siano 
 
 
 
la «macchina orologiaia» 
 
 
 
della Torre civica di Sambuca di Sicilia, 
 
 
 
i due portali arabo-normanni della chiesa della Concezione e della chiesa di san Giuseppe; 
 
 
 
e, fuori porta, 
 
 
 
dunque nei dintorni,
 
 
 
la casa - studio dove nacquero le ultime tele del pittore Gianbecchina.



Volete visitare la Agrigento di Giambecchina,



se i suoi quadri sono ancora in esposizione all'ex Collegio dei Filippini del mio centro di Agrigento?



Scrivetemelo,



se volete,



su CMViaggi sulle reti sociali,



leggete



tutto quanto avevo scritto sopra a proposito dello spazio dedicato al maestro carradore Raffaele La Scala.
 
 
 
Ho già visto alcune delle chiese di Trapani, 
 
 
 
non ancora gli ipogei, 
 
 
 
i palazzi nobiliari, 
 
 
 
le aree archeologiche di Trapani. 



Mai stato a Trapani alla Biblioteca fardelliana, 
 
 
 
non avevo visto 
 
 
 
il restauro dei corali medievali al quale aveva collaborato 
 
 
 
l’associazione Le vie dei tesori. 
 
 
 
Niente Torre della Colombaia, 
 
 
 
l’Immacolata del Marabitti, 
 
 
 
il Collegio dei Gesuiti, 
 
 
 
neanche Villa Aula.
 
 
 
Buon lavoro all'associazione Agorà, 
 
 
 
mai visti 
 
 
 
gli arredi e le vetrate liberty del Gregoretti. 
 
 
 
Mai Palazzo D’Alì, 
 
 
 
non conosco 
 
 
 
la storia della nobildonna Clotilde, 
 
 
 
non so come siano 
 
 
 
le cerimonie, 
 
 
 
i balli di una volta,
 
 
 
là. 



Chissà cosa sia nei dettagli Labisi, 
 
 
 
ma non mi interessa particolarmente.
 
 
 
Buone visite a Marsala (Tp - provincia di Trapani), 
 
 
 
a Messina, 
 
 
 
dove c'erano state visite nella domenica venti di settembre del 2020; 
 
 
 
a  Mazara del Vallo,
 
 
 
in provincia di Trapani.


 
Buone visite con la guida in presenza oppure con l’audioguida d'autore registrata dalla viva voce. 
 
 
 
Buon lavoro agli «Amici delle Vie dei tesori», 
 
 
 
ai giovani storici dell'arte, 
 
 
 
agli architetti nonostante le difficoltà lavorative in questo settore tanto che alcuni ed alcune, 
 
 
 
non so se molti e moltissimi e moltissime,
 
 
 
preferiscono lavorare nel mondo della scuola;
 
 
 
ai botanici, 
 
 
 
agli urbanisti. 
 
 
 
Buon racconto di storie, 
 
 
 
buon cosiddetto storytelling, 
 
 
 
a voi.
 
 

Vivete e viviamo
 
 
 
la bellezza;



c'è anche
 
 
 
la bruttezza;
 
 
 
ci sono numerosissimi gradi intermedi.
 
 
 
Buon lavoro a tutti e tutte con gli euro «buoni», 
 
 
 
con i restauri «buoni», 
 
 
 
con l'organizzazione di attività di educazione al patrimonio per i bambini, 
 
 
 
con la promozione di borse di studio per i giovani, 
 
 
 
anche per sostenere i ritorni al Sud dell'Italia,
 
 
 
sperando che avvengano,
 
 
 
se lo si vuole. 
 
 
 
Auguro proficue attività all'associazione Le vie dei tesori onlus.



Buoni tour organizzati ad Insider Sicily, 
 
 
 
se esiste ancora,
 
 
 
non ne so nulla. 
 
 
 
Buoni pranzi tipici e cene tipiche ed «Un weekend con noi», 
 
 
 
ammesso che esista ancora, 
 
 
 
buone settimane e fine settimana. 
 
 
 
Grazie alla categoria «Dipinti di Vincent Van Gogh»,
 
 
 
al «Portale Pittura»,
 
 
 

al «Portale Arte»,

  


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