CAPITOLO V.
Ancora della disgrazia avvenuta al nostro cavaliere.
Conoscendo poi don Chisciotte che non poteva muoversi da sè solo,
pensò di ricorrere al suo consueto rimedio, ch’era di meditare intorno a
qualche passo de’ libri suoi; e la bile gli ridusse nella memoria
quello di Baldovino e del marchese di Mantova, quando Carlotto lo
abbandonò ferito sopra una montagna; storia nota ai bambini, non
isconosciuta ai giovani, celebrata e creduta dai vecchi, ma con tutto
questo non più vera dei miracoli di Maometto.
Le prime righe del capitolo V del romanzo,
del romanzo cavalleresco «Don Chisciotte della Mancia»
di Miguel de Cervantes,
nella traduzione letteraria del 1818 di Bartolommeo Gamba,
con Baldovino,
il marchese di Mantova,
con Carlotto.
Chi sono?
Ah, Carlotto dovrebbe essere Carlo Magno...
L'abbandono ferito su un monte.
I bimbi,
i giovani,
i vecchi.
Quali sono stati i miracoli di Maometto?
Grazie alla categoria «Testi in cui è citato Carlo Magno»,
della biblioteca in rete WikiSource.
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