Menta siciliana, erba cipollina e timo,
il timo ricadente,
per questo ristorante,
un ristorante agrigentino.
Anche il limone lunario e le lantane nei contenitori.
Sto tornando a casa lungo la via Atenea,
e leggo sulla vetrina dell'ex negozio di moda Denny Rose (forse ha chiuso nel 2013 perché c'è un riferimento alla collezione autunno/inverno 2013/2014)
che questo ristorante, bottega e bistrò sarebbe uno dei cinquanta migliori d'Italia secondo...
E qui nasce il problema nella descrizione.
Forse una app di prenotazioni?
Forse.
Sì, capisco dopo, ha a che fare con le prenotazioni ed è parte di un sito di recensioni su ristoranti, alberghi/hotel, luoghi turistici.
Mondo del turismo, insomma.
Mi guardo attorno immaginando questa bottega lí vicino ed eccola.
C'è anche l'articolo di un altro sito internet d'informazione, questa volta siciliano, mentre il primo che avevo visto è agrigentino.
E il sito di una rivista italiana con casa madre mondiale: ricette tradizionali rivisitate in chiave più creativa.
Ed anche l'«infornazione» che questo bistrot agrigentino è associato quest'anno ad una federazione di cuochi.
E ad un club di viaggiatori.
Ed ha la consulenza Haccp di una società a responsabilità limitata.
E si può pagare con carte di credito e tramite siti internet - o, forse, applicazioni.
Ma torniamo alla vetrina.
In mezzo, fra «Denny Rose» eccetera eccetera e l'articolo,
c'è «Nulla atterrisce più di uno specchio una coscienza non tranquilla» di Luigi Pirandello.
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La federazione è la Federazione italiana cuochi (Fic).
Il sito agrigentino è Agrigento Notizie;
il sito siciliano è All Food Sicily;
il terzo sito è Vanity Fair Italia.
La Food Safety srl.
Alcune delle piante sono vendute dalla società «il giardino delle meraviglie».
Il club è il Touring Club italiano.
E, poi, thefork di Tripadvisor.
Visa, mastercard, American Express, G Pay (Google Pay) e Pay della Apple.
E l'anno è il 2023.
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