Non mi ricordo le fortificazioni monumentali visto che sono stato lì anni fa. I ruderi scenografici di antichi santuari sì e posso confermare che sono così.
Allo stesso modo è vero che il tutto è immerso nella macchia mediterranea che lambisce la città contemporanea, non lontano dal cimitero agrigentino e dalla zona bassa ed inferiore.
Spero di riuscire a prenotare per il nuovo percorso che si scoprirà anche oggi alle sedici e trenta, quattro e mezza del pomeriggio, con la visita specialistica gratuita che una cooperativa - taggata a fine articolo - ha approntato e preparato.
Nuovamente, dunque, si potrà accedere, soltanto se accompagnati da un operatore, al settore orientale dell’antica Akràgas e all’area archeologica dal tempio di Demetra a San Biagio.
E chissà quali riferimenti saranno fatti alla storia del sesto secolo avanti Cristo, ai coloni greci dell’antica Akràgas sin dalla prima metà del VI secolo a.C., pochissimo tempo dopo la fondazione della città. Ottimo in un periodo in cui ad Agrigento si festeggia l'anniversario di millenni di storia.
Il percorso si svilupperà come una piccola scalata - e ve lo posso assicurare che è così - con il luogo di partenza abituale, quello da cui ero partito anni fa, dal parcheggio del cimitero di Bonamorone e arrivo al Tempio C di Demetra - che mi era piaciuto molto.
Si seguirà l’antica via greca, che si snoda tra le aree archeologiche del «Baluardo a tenaglia»
e del Santuario arcaico a «Porta I (Porta prima)»
(scavi Fiorentini),
non me li ricordo e forse non li avevo visitati,
e si chiude alla chiesa di San Biagio.
Ottimo, peraltro, che il nuovo percorso di visita sia gratuito e mi inquieta che sia consigliata la prenotazione fino ad esaurimento dei quindici posti disponibili, che non sono molti, ma forse è giusto così.
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