Con la colonna sonora di Guerra e Surman «Respiro» di Crialese con Valeria Golino e Germano, Vincenzo Amato, Veronica D'Agostino, Francesco Casisa, Filippo Pucillo e Muzzi Loffredo

Guarderò gratis,

in una proiezione pubblica che ha un costo di ben mille euro per le casse regionali siciliane,

soltanto per la consulenza per la proiezione cinematografica per un parco archeologico,

il nome a fine testo,

«Respiro»

di Emanuele Crialese.

Il regista cinematografico.

Che firma anche il soggetto cinematografico.

E la sceneggiatura cinematografica.

Avevo già guardato questo film più volte,

sicuramente in televisione.

Con l'attore cinematografico Elio Germano (Pier Luigi, 

 

 

 

il carabiniere).

Con la colonna sonora cinematografica di Andrea Guerra e di John Surman.

Con il personaggio cinematografico principale di Grazia.

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la Agrigento più bella,

non certamente qui vicino al viale Leonardo Sciascia,

e neanche al Villaggio Mosè,

in questi luoghi spero di guardare questa pellicola.

Grazie alla app Blogger Pro.

Ed il film non al cinema di Agrigento, purtroppo,

con il grande schermo unico,

né in via XXV aprile, 

 

 

 

né in via Francesco Crispi,

ma, purtroppo, con il doppio schermo.

E senza l'audio tridimensionale della vera sala cinematografica,

bensì in quello che chiamo PalaFuronoCongressi di Agrigento,

dato che non ci sono più congressi qui da anni,

a quanto mi risulta,

che si potrebbe chiamare PalaCultura del Villaggio Mosè o PalaCultura di Agrigento,

al Palacongressi di Agrigento.

Spero di guardarlo anche per la mia pagina, 

 

 

 

«CMColonneSonore purtroppo non al cinema».

Alla rassegna cinematografica «L'isola a tre punte»

di Beniamino Biondi.

Il parco archeologico è il Parco Valle dei templi di Agrigento.

Grazie a Giuseppe Di Rosa che, 

sulla televisione racalmutese Studio 98,

aveva riferito sul costo di questa rassegna cinematografica.

E questo spettacolo cinematografico gratuito per me,

 

 

 

spero,

 

 

 

questo mercoledì quattro di aprile del 2024,

 

 

 

dopo le diciannove e quindici,

 

 

 

dopo le sette e un quarto del tardissimo pomeriggio primaverile.