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sabato 10 febbraio 2024

«200 metri» con sceneggiatura di Nayfeh e colonna sonora di Suliman, «Palestina con altri occhi», l'Ucraina ed - anche con il vino rosso - «Margini» di Falsetti sulla musica

Purtroppo non riesco a replicare la soddisfazione per avere visto questo documentario

 

 

 

di cui avevo scritto anche su questa seconda pagina e su questa terza,

 

 

 

dopo che stasera è stato proposto il film drammatico «200 metri»

 

 

 

di Ameen Nayfeh.

 

 

 

Con sceneggiatura cinematografica sua - chissà se un uomo o una donna e, basandomi sul trailer, 

 

 

 

ritengo e suppongo che sia davvero ben scritta,

 

 

 

visto che questo lungometraggio sembra raccontare benissimo ed incuriosire e colpire,

 

 

 

con azione e coscienza sociale.

 

 

 

Anche con una donna dalla Germania.

 

 

 

Mi dispiace non averlo potuto vedere e spero che sia trasmesso presto dalla televisione.

 

 

 

Ed i produttori esecutivi cinematografici - la produzione è anche italiana -

 

 

 

sono Francesco Melzi d'Eril, Marco Colombo e Gabriele Moratti.

 

 

 

Una delle case di produzione cinematografica è l'Adler Entertainment. 

 

 

 

La distribuzione cinematografica in italiano di I Wonder Pictures. 

 

 

 

E chissà com'è la colonna sonora cinematografica di Faraj Suliman.

 

 

 

Sembra anche prevedere musiche cosiddette ambient.




Volevo andare anche perché tutti gli appuntamenti sono ad ingresso gratuito.

 

 

 

E spero che, dopo il sette di ottobre del 2023, 

 

 

 

prosegua la mobilitazione per la liberazione degli ostaggi di Israele trasportati forzatamente da Hamas nella Striscia di Gaza

 

 

 

per il cessate il fuoco nella striscia di Gaza, 

 

 

 

per una soluzione politica con la costituzione dello Stato della Palestina e per la fine dell’occupazione palestinese da parte degli israeliani.

 

 

 

Dopo la campagna dell'Arci «Palestina con altri occhi»

 

 

 

anche nel mio centro di Agrigento,

 

 

 

in via Cesare Battisti

 

 

 

Sembra che, a proposito della Palestina, 

 

 

 

uno degli stereotipi alimentati dalla comunicazione dei media europei e occidentali sia che i palestinesi siano tutti poveri, forse. 

 

 

 

Non è necessariamente così. 

 

 

 

Con gli occhi della cultura non sono ancora in grado di discuterne, 

 

 

 

perché non sono mai stato lì,

 

 

 

e non vi posso ovviamente informare, 

 

 

 

ma, se volete,

 

 

 

possiamo cercare di confrontarci per tentare di avere spunti interpretativi, 

 

 

 

potete vedere, 

 

 

 

in quel documentario,

 

 

 

raccontata l’occupazione con lo sguardo di chi la subisce, 

 

 

 

il documentario può collaborare ad aiutarvi a capire le conseguenze della situazione ed i suoi concreti effetti sulla società palestinese, 

 

 

 

su quella israeliana e sull’intero Medio Oriente. 

 

 

 

E chissà se avrete altri occhi, 

 

 

 

diversi da quelli con i quali avete guardato alla Palestina, 

 

 

 

a quelli con cui qualcun altro ha guardato alla Palestina: 

 

 

 

e volete partecipare, 

 

 

 

magari senza grandi costi economici, 

 

 

 

al creare ponti fra palestinesi ed israeliani, 

 

 

 

al generare intrecci di visioni, 

 

 

 

di visioni differenti di persone differenti,

 

 

 

intrecci di racconti

 

 

 

dei racconti differenti di persone differenti,

 

 

 

intrecci di storie,

 

 

 

di storie differenti di persone differenti?

 

 

 

E che riflessioni avete sviluppato dopo avere visto quel documentario di cui non mi ricordo il titolo? 

 

 

 

Credete nel rispetto di quei diritti che sono la condizione essenziale per una pace veramente giusta?

 

 

 

Credete nel rispetto degli israeliani che non vogliono essere rapiti da Hamas?

 

 

 

E nel rispetto dei palestinesi buoni che non vogliono essere ammazzati, rovinati, 

 

 

 

e vogliono avere il loro Stato della Palestina e vogliono potersi muovere liberamente e non essere obbligati a rimanere lì?

 

 

 

E ci sarà presto una rassegna cinematografica sull'Ucraina contro l'invasione della Russia?

 

 

 

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Ed anni fa o mesi fa un'altra rassegna cinematografica. 

 

 

 

C'erano tre componenti di una band punk di Grosseto, 

 

 

 

in Toscana,

 

 

 

che hanno avuto l’opportunità di aprire il concerto per un famoso gruppo americano. 

 

 

 

Oltre alla dubbia riuscita dell’impresa, 

 

 

 

i tre amici avevano messo a rischio qualcosa che davano per scontato: 

 

 

 

la loro forte amicizia.

 

 

 

«Margini»

 

 

 

di Nicolò Falsetti era il terzo film della rassegna «Cozy Cinema Wednesday»,

 

 

 

laddove cozy o cosy significa intimo, accogliente, caldo, comodo 

 

 

 

(grazie al mio dizionario,

 

 

 

alla terza edizione del dizionario Inglese - Italiano «il Ragazzini/Biagi concise» 

 

 

 

della Zanichelli,

 

 

 

di Giuseppe Ragazzini ed Adele Biagi): 

 

 

 

non credo, 

 

 

 

per quanto ricordo, 

 

 

 

di avere partecipato ai mercoledì insieme negli spazi Immagina Coworking di Via Cesare Battisti 9, 

 

 

 

con pellicole che chissà se siano suggestive, 

 

 

 

del cinema nazionale dell'Italia ed internazionale 

 

 

 

sulla musica e l’ambiente. 

 

 

 

Questo ultimo evento era prodotto da Immagina Coworking Agrigento ed il circolo Arci John Belushi di Agrigento in collaborazione con il sito internet d'informazione Agrigento Oggi e Sbem Agrigento.

 

 

 

E quel mercoledì uno di marzo, primo di marzo, 

 

 

 

forse del 2023, chissà,

 

 

 

alle diciannove e trenta, 

 

 

 

alle sette e mezza della sera, 

 

 

 

era previsto l’aperitivo con vino,

 

 

 

precisamente con vino rosso

 

 

 

e specialità siciliane. 

 

 

 

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L'inizio della proiezione era previsto alle ventuno,

 

 

 

alle nove della sera. 

 

 

 

Ed era possibile prenotare il posto scattando una foto ad un codice Qr, 

 

 

 

ad un cosiddetto Qr code, 

 

 

 

anche su una pagina del sito di Eventbrite.

 

 

 

Quella volta l'ingresso era di quattro euro fino al raggiungimento della capienza massima dei locali.

 

 

 

Grazie alla pagina «Eventi»

 

 

 

di AgrigentoOggi ed al «Portale Cinema»

 

 

 

dell'enciclopedia in rete Wikipedia. 




Stasera, invece, questo sabato dieci di febbraio del 2024, 
 
 
 
non riesco a vedere il film palestinese e della Giordania, 
 
 
 
nonché della Svezia ed italiano,
 
 
 
del Qatar,
 
 
 
«200 metri»,
 
 
 
al quale ha collaborato la UnipolBiografilm Collection.

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