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venerdì 29 dicembre 2023

Con il premio sulla musica il venerdì invernale di «Sicilymovie»: la curiosità sullo squalo e, purtroppo, la moda del parrucchiere Federico, ma anche l'al di là dalla Svizzera, cortometraggi francesi, iraniani e spagnoli, la rete, una trasformazione, l'assenza, l'amicizia, i ripetuti ricordi, il sogno ed il vetro

Il «Festival del cinema di Agrigento - SicilyMovie» 

 

 

 

al Palacongressi di Agrigento del viale Leonardo Sciascia,




del viale Leonardo Sciascia 51,




al Villaggio Mosè,




della mia Agrigento,

 

 

  

purtroppo con «Io sono pazzesco - Federico Fashion Style»

 

 

 

(Italia)

 

 

 

di Valerio Matteu;

 

 

 

chissa quale squalo ci sarà 

 

 

 

in «Shark»

 

 

 

(Usa - Stati Uniti)

 

 

 

di Nash Edgerton;

 

 

 

poco informativo il titolo di «Samara Op. 4»

 

 

 

(Francia),

 

 

 

forse un film documentario relativamente breve ad episodi,

 

 

 

visti i numerosi registi cinematografici,

 

 

 

di Maxime Wattrelos, 

 

 

 

di Jérémy Trochet,

 

 

 

di Louis Coquet,

 

 

 

di Marie Heribel,

 

 

 

di François Mainguet;




e poi «Tear Off»

 

 

 

(Francia),

 

 

 

di Clément Del Negro,

 

 

 

di Charlotte Fargier,

 

 

 

di Héloïse Neveu,

 

 

 

di Camille Souchard,




di Nalini Bashin,




di Mikko Petremand,




di Matthias Bourgeuil,





forse ugualmente ad episodi e con ancora più registi documentaristici,

  

 

 

ben sette;




dalla Svizzera, invece,




«L'Au-delà»

 

 

 

di Daniel Maurer,

 

 

 

probabilmente sull'al di là;

 

 

 

l'unico dalla Spagna per questa serata, invece,

 

 

 

«Linde»

 

 

 

di Miguel Pertejo;

 

 

 

seguirà, quasi non in ordine sparso, una serie di cortometraggi italici, cominciando con «L'internet sparito»

 

 

 

(Italia),

 

 

 

di Matteo Cirillo e dei Bonolis Bros,

 

 

 

dunque sulla rete;

 

 

 

poi «Metamorfosi»

 

 

  

di Pietro Porporati,

 

 

 

quasi certamente su un cambiamento ed una modifica,

 

 

 

una trasformazione;

 

 

 

quindi «Il soggetto assente»

 

 

 

(Italia)

 

 

 

di Riccardo Pittaluga;

 

 

 

l'unico documentario dalla Bielorussia della serata sarà «Friend»

  

 

 

di Andrey Svetlov,

 

 

 

si può presupporre su un amico o su un'amica;

 

 

 

così come l'unico film documentario stasera dalla Corea,

 

 

 

quasi sicuramente dalla Corea del Sud,

 

 

 

è «Repeated Memories»

 

 

 

di Soo-Min Park;

 

 

 

si passa, dunque, all'ultimo film documentario italiano della serata,

 

 

 

insolitamente con titolo in lingua inglese,

 

 

 

«Dream of Glass»

 

 

 

di Andrea Bancone;

 

 

 

per finire e concludere con «The Sprayer»

 

 

 

l'unico documentario iraniano,

 

 

 

dall'Iran, 

 

 

 

di Farnoosh Abedi, 

 

 

 

chissà se uomo o donna,

 

 

 

forse probabilmente un uomo.  

 

 

 

Chissà chi vincerà i premi per il suono e le musiche (non ne ricordo nessuna delle colonne sonore di cortometraggi proposti nella serata di ieri, di giovedì).

 

 


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